La Commissione Giustizia si appresta ad esaminare una proposta di legge che rivede la normativa sui compensi dei liberi professionisti iscritti agli Ordini. La proposta è una delega al Governo che riguarda tutti i professionisti iscritti agli Ordini. La firma il deputato della Lega Andrea De Bertoldi, insieme ai Colleghi di partito Molinari, Billi, Cavandoli e Zilli. Il punto di partenza è un dato storico: l'abolizione delle tariffe minime obbligatorie non è più una soluzione adeguata ai tempi.
L'Onorevole De Bertoldi mira anche ad un "allargamento dell’equo compenso a tutta la platea dei clienti- spiega in una intervista all'associazione dei dentisti ANDI - in quanto, oggi, l’equo compenso è applicabile solo ad una platea di circa 100.000 professionisti ovvero quelli legati a grandi imprese, banche o assicurazioni, mentre sarebbe corretto che l’equo compenso venisse applicato a tutti i professionisti senza nessuna distinzione.
Dalle tariffe ai parametri- Le liberalizzazioni del 2006 - con la cosiddetta Legge Bersani- hanno soppresso il sistema delle tariffe professionali obbligatorie. Nel tempo, il regime dei minimi tariffari inderogabili è stato sostituito dai parametri di riferimento. "Tuttavia, tale assetto- affermano i parlamentari proponenti- ha evidenziato nel tempo criticità applicative, soprattutto in relazione all’adeguatezza e all’equilibrio economico delle prestazioni professionali".
La proposta- Il Governo verrebbe delegato dal Parlamento ad emanare per decreto dei compensi "proporzionati alla complessità delle prestazioni, al livello di responsabilità assunto dal professionista e all’evoluzione dei mercati di riferimento".A ciascun Ministero competente spetta il compito di definire parametri aggiornabili al costo della vita e agli indici ISTAT, incaricando una commissione mista di esperti economici e rappresentanti dell'Ordine professionale interessato.
La novità- Gli elementi innovativi della proposta- rispetto ai vigenti parametri- sono molteplici. In primo luogo, si tratterebbe di "onorari" e non di valori utilizzabili solo in sede di contenzioso giuridico sull'ammontare del compenso. In secondo luogo, si affiderebbe maggior peso all'Ordine professionale, non solo nella determinazione dei compensi, ma anche nella vigilanza e nella potestà disciplinare in caso di inosservanza dei minimi parametrali. I compensi, una volta individuati, verrebbero resi pubblici e, infine, per alcune specifiche categorie o settori professionali, si ammette la possibilità di negoziare i compensi con le pubbliche amministrazioni.
Iter- La pdl De Bertoldi et al è stata assegnata alla Commissione Giustizia della Camera il 24 settembre scorso. "La porteremo avanti anche nelle prossime fasi della Legge di bilancio"- assicura il Deputato. Il testo della proposta di legge Delega al Governo per la revisione dei criteri di determinazione dei compensi dei liberi professionisti iscritti ad albi o ordini professionali