Un processo "delicato" che richiede "la massima prudenza". Il Presidente di Confprofessioni, Marco Natali, chiede il coinvolgimento delle parti sociali.
Coinvolgere tutti gli attori interessati: "in primo luogo gli Ordini professionali, ai quali è affidata la tutela della fede pubblica, ma anche le Organizzazioni che la legge riconosce come parte sociale e rappresentanti degli interessi dei liberi professionisti. Lo dichiara Marco Natali, Presidente di Confprofessioni, a ridosso della convocazione del Consiglio dei Ministri che, oggi, esaminerà quattro disegni di legge delega , per la riforma di tutti gli Ordini professionali e per intervenire sugli ordinamenti delle professioni sanitarie, dei commercialisti e degli avvocati.
Confprofessioni ribadisce che "solo le Associazioni ad adesione volontaria possano fare rappresentanza, mentre agli Ordini professionali, in quanto enti pubblici, spettano le funzioni di vigilanza, formazione e disciplina che garantiscono la competenza e la professionalità degli iscritti e la tutela dei cittadini".
Per questo Confprofessioni chiede al Governo attenzione e cautela nell’utilizzare uno strumento complesso come la legge delega per la riforma della disciplina degli ordinamenti professionali e auspica che ogni passo in questa direzione sia preceduto da un ampio e doveroso confronto con tutte le Organizzazioni di rappresentanza.
“Come parte sociale – ha concluso Natali - Confprofessioni ribadisce la propria disponibilità a contribuire attivamente al successo di un percorso di riforma unitario costruito in modo partecipato, equilibrato e realmente orientato allo sviluppo delle libere professioni”.