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IN GAZZETTA UFFICIALE

Alimenti e mangimi, adottato il Piano nazionale di emergenza

Alimenti e mangimi, adottato il Piano nazionale di emergenza
Quando le misure ordinarie non sono sufficienti, la UE impone agli Stati Membri di dotarsi di un Piano di emergenza per le crisi sanitarie dovute ad alimenti o mangimi. In Gazzetta il Piano dell'Italia.

E' pubblicata in Gazzetta Ufficiale l'intesa Stato-Regioni sul «Piano nazionale di emergenza per alimenti e mangimi». Il Piano attua l'articolo 115 del regolamento UE n. 2017/625 sui controlli ufficiali. La norma europea impone agli Stati membri di stabilire misure da applicare "senza indugio" quando alcuni mangimi o alimenti risultano comportare "un serio rischio sanitario per l’uomo o gli animali, direttamente o mediante l’ambiente".

Classificazione dell'emergenza e caratteristiche dei piani di emergenza- In allegato al Piano nazionale pubblicato in Gazzetta, sono riportati i punteggi (score) per la classificazione delle emergenze, in base al loro impatto sulla salute, alla popolazione potenzialmente esposta, a casi clinici e anche all'impatto sui media. Concorrono a classificare l'emergenza anche i suoi effetti economici sulla produzione e sulla distribuzione, oltre al grado di rintracciabilità dei prodotti.
I piani di emergenza in situazioni di crisi riguardanti la sicurezza degli alimenti e dei mangimi definiscono i flussi di comando tra le autorità, i compiti e gli interventi per reagire ad eventi straordinari che le consuete misure di gestione non consentirebbero di affrontare adeguatamente.

Quando si attiva il Piano di emergenza- Il Piano entra in azione se viene individuato un pericolo biologico, chimico o fisico negli alimenti e/o nei mangimi o nell'uomo che puo' comportare un rischio per la salute umana, per la salute degli animali o per l'ambiente e ci sia il dubbio che possa non essere adeguatamente affrontato mediante le consuete misure di gestione.
Deve essere prontamente portato a conoscenza del Coordinatore di crisi nazionale il riscontro di un'incidenza anomala di casi di malattia a trasmissione alimentare nell'uomo o negli animali, nonche' l'isolamento di agenti patogeni a trasmissione alimentare nella popolazione umana in concentrazione tale da essere attribuibile a focolaio di infezione.
Nelle situazioni di emergenza si attiva il processo di valutazione rapida del rischio e interviene personale formato e aggiornato tramite esercizi di simulazioni delle crisi alimentari svolti con gli Istituti Zooprofilattici, l'Istituto Superiore di Sanità o le Agenzie regionali per l'ambiente.

Trasparenza- La strategia di comunicazione deve informare il pubblico e gli operatori economici, compresi i partner commerciali nel settore alimentare.

Struttura nazionale e territoriale- E' prevista la creazione del Coordinatore di crisi nazionale, coincidente con la figura del Direttore generale della Direzione per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della salute, ricoperta dal Direttore Ugo Della Marta. Il Coordinatore è al vertice di una unità di crisi nazionale della quale fanno parte oltre ai vertici delle direzioni generali del ministero, anche Nas, ISS, gli Istituti zooprofilattici sperimentali e le Agenzie regionali protezione ambientale territorialmente competenti. Il compito dell'Unita' di crisi nazionale è, in primo luogo, quello di elaborare la strategia operativa per garantire una rapida risposta all'emergenza.  Anche le regioni  e le province sono tenute ad attivare una omologa unità di crisi e un omologo coordinatore di contatto con il livello nazionale.

I laboratori- Sono coinvolti nel Piano i laboratori di riferimento regionali per le malattie a trasmissione alimentare (casi umani) e ogni altro laboratorio che all'occorrenza sia opportuno coinvolgere. I laboratori di riferimento per le malattie a trasmissione alimentare (casi umani) individuati dalle regioni e dalle province autonome trasmettono al relativo laboratorio nazionale di riferimento i ceppi di microrganismi patogeni isolati o le sequenze dell'intero genoma e i relativi metadati. Il Ministero della salute, in accordo con i laboratori nazionali di riferimento, sulla base dell'evoluzione tecnico scientifica e di particolari situazioni epidemiologiche, individua i criteri con cui vengono selezionati gli isolati dei microrganismi per i quali e' necessario effettuare il sequenziamento genomico.  

Notifica- Le malattie di origine alimentare sono soggette a notifica secondo il decreto ministeriale 7 marzo 2022" Revisione del sistema di segnalazione delle malattie infettive (PREMAL).

INTESA 10 maggio 2023
concernente l'adozione del «Piano nazionale di emergenza per alimenti e mangimi», in attuazione dell'articolo 115 del regolamento UE n. 2017/625.
CLASSIFICAZIONE_DELLE_EMERGENZE.pdf2.01 MB