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PET FOOD

Dalle ciotole ai serbatoi: a rischio ingredienti fondamentali

Dalle ciotole ai serbatoi: a rischio ingredienti fondamentali
I trasporti green bruciano nei serbatoi ingredienti fondamentali e non sostituibili dell'alimentazione animale di 20mln di pets. Italia in cima allo spreco.


La domanda di biocarburante ottenuto da sottoprodotti animali triplicherà entro il 2030. Un dato allarmante secondo Assalco, l'Associazione Nazionale tra le Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali,  che oggi diffonde i dati del gruppo ecologista Transport & Environment Italia. In Europa viene destinata alla produzione di biodisel la metà di grassi animali disponibili sottraendo all'alimentazione animale ingredienti indipensabili alla dieta alimentare degli animali da compagnia.
La prospettiva può soltanto peggiorare: le compagnie aeree ne utilizzeranno sempre di più per ridurre le emissioni di carbonio. E l'Italia viene dato come il principale utilizzatore di biocarburanti da grassi animali.

La richiesta dei produttori di pet food europei è di riservare i grassi di categoria 3 all'alimentazione animale e di destinare all'eco-trasporto solamente i grassi di categoria 1 e 2, inservibili a scopo mangimistico. Secondo Fediaf, la Federazione delle imprese europee del pet food, l'Unione Europea sta adottando una normativa che "toglie alle ciotole, per riempire i serbatoi".

L'importanza dei grassi di categoria 3- Assalco ricorda che per alimentare con prodotti sicuri e nutrienti i quasi 20 milioni di cani e gatti presenti in Italia, "i grassi derivati dai sottoprodotti di origine animale di categoria 3 sono fondamentali e preziosi". Essi forniscono alla dieta degli animali da compagnia acidi grassi essenziali, energia e contribuiscono all'appetibilità del pet food, offrendo importanti benefici funzionali per gli animali d’affezione, come sostenere un sistema immunitario sano e pelle sana.

Insostituibili- L'allarme è suscitato anche dal fatto che i grassi animali di categoria 3 non possono essere sostituiti nelle formulazioni degli alimenti per animali da compagnia.  “Sono una risorsa scarsa e difficile da sostituire- spiega Giorgio Massoni, Presidente di Assalco, evidenziando una contraddizione: "In realtà, bruciare questi grassi animali di categoria 3, di valore per il pet food, è una scelta non sostenibile.”

Scarsità- “La disponibilità di animali, o di grasso animale di categoria 3, non è infinita” ha affermato Carlo Tritto, policy officer di Transport & Environment Italia. “Queste materie prime sono scarse e indispensabili in altre industrie, come quella del pet food. Pertanto, se compare una massiccia domanda supplementare, come in questo caso da parte dell’aviazione, impiegarle per la produzione di biocarburanti non è una soluzione scalabile né tanto meno sostenibile, in quanto spinge i settori dei mangimi all’uso di alternative assolutamente negative dal punto di vista ambientale e climatico. E’ semplicemente greenwashing legato ai biocarburanti e con incentivi economici”.

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