"Eventuali modulazioni alle limitazioni alle movimentazioni degli animali vaccinati non sono al momento valutabili". Lo dichiara il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Rispondendo a una interrogazione del deputato sardo Silvio Lai (PD), il rappresentante del Governo ha spiegato che evenutali rimodulazioni "potranno essere considerate soltanto a fronte di un sostanziale livello di implementazione della campagna vaccinale". Attualmente la flessibilità richiesta dall'interrogante è prematura. Gemmato ha inoltre rimarcato la gestione dei focolai "nessuno dei quali ad oggi risulta estinto".
Soglie di copertura vaccinale: almeno il 75% dei bovini sardi- I regolamenti europei prevedono regole ben precise "non solo sui livelli minimi di copertura vaccinale, ma anche sulle tempistiche e sulle condizioni previste per la riacquisizione dello stato di indennità". Il piano di vaccinazione ufficiale redatto dalla Regione Sardegna di concerto con l'Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale e il Centro di Referenza Nazionale si prefigge di vaccinare l'intero patrimonio zootecnico bovino e bufalino regionale. Le soglie per la copertura vaccinale minima, ovvero almeno il 95 per cento degli stabilimenti, corrispondono almeno al 75 per cento della popolazione bovina. Gli interventi riguardano progressivamente l'intera area interessata (Zona di Vaccinazione II, Reg. (UE) 2023/361) e quindi il restante territorio regionale (Zona di Vaccinazione I, Reg. (UE) 2023/361), al fine di garantire su tutto il territorio la copertura vaccinale minima dettata dal Regolamento.
Vaccinare nel più breve tempo possibile- "Solo a fronte di un sensibile e concreto livello di copertura immunitaria raggiunto - ha spiegato Gemmato- sarà eventualmente possibile integrare il già continuo e costruttivo raccordo con la Commissione europea per valutare i margini di un approccio favorevole alle restrizioni. Per questo motivo resta imprescindibile, così come previsto dalle norme, che si dia avvio alla campagna di vaccinazione nel più breve tempo possibile, come più volte rappresentato alle autorità regionali".
Nessuna difformità tra Regioni- Il Sottosegretario ha sottolineato che l'Autorità centrale "ha adottato la medesima condotta in termini di tempestività e applicabilità delle norme" a tutti i territori colpiti dalla malattia ( 33 focolai ancora attivi in Sardegna, 1 in Lombardia (Mantova) e 1 focolaio sospetto ma non confermato in Toscana). e uniche differenze sostanziali che si possono rilevare nella gestione dei casi «Lombardia e Toscana» rispetto al caso «Sardegna» sono rilevabili nel numero dei focolai attivi rilevati e nella tempestività delle operazioni di eradicazione poste in essere dalle autorità regionali. In Lombardia il focolaio è stato chiuso in 3 giorni grazie alla rapidità delle operazioni di abbattimento degli animali negli allevamenti positivi. In Sardegna, dove sono ancora attivi i focolai, permane costante ed elevata la circolazione virale e si prolungano ulteriormente dal punto di vista temporale le restrizioni alle movimentazioni.