I licenziamenti di massa al Dipartimento della Salute (HHS) degli Stati Uniti coinvolgono anche il personale Veterinario. La protesta dell'Associazione dei Veterinari Americani.
Dal 1 aprile il Dipartimento HHS il ministero della salute del Governo Trump, guidato dal Segretario di Stato alla Salute
Robert Kennedy sta procedendo a "tagli significativi al personale". La
razionalizzazione, indirizzata dal Dipartimento DOGE, investe la Food and Drug Administration (FDA), i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e i National Institutes of Health (NIH).
Secondo l'AVMA, l'
Associazione dei Veterinari Americani, anche il personale veterinario di queste strutture è coinvolto nel processo di "ottimizzazione delle risorse".
Quanti sono i Veterinari che rischiano il licenziamento- Non è chiaro quanti veterinari siano stati finora colpiti dalla razionalizzazione. Tra i Veterinari già licenziati ci sono più di 140 dirigenti e membri dello staff del Centro per la medicina veterinaria (CVM) della FDA, secondo quanto riportato dai notiziari e dall'AVMA. Si saa però che la riduzione colpisce i Veterinari che lavorano in diverse aree della FDA: la sicurezza alimentare, i controlli e le ispezioni, il centro per la ricerca sui medicinali e sui prodotti biologici.
La National Association of Federal Veterinarians stima che fino a 3.200 veterinari facciano parte della forza lavoro federale, senza contare gli oltre 1.000 dell'esercito. La percentuale maggiore lavora per due dipartimenti dell'USDA: il Servizio di Sicurezza e Ispezione Alimentare e il Servizio di Ispezione della Salute Animale e Vegetale, che impiegano rispettivamente circa 650 e 600 veterinari.
La posizione di AVMA- I Veterinari americani dichiarano di sostenere gli sforzi dell'Amministrazione Trump per migliorare l'efficienza del governo, "tuttavia, è necessario preservare le funzioni essenziali"- afferma
Sandra Faeh, presidente dell'AVMA. Ha poi aggiunto: "Gli uffici interessati da questa recente riduzione del personale lavorano su questioni quali la disponibilità dei farmaci, la resistenza antimicrobica, la sicurezza alimentare animale e umana, il controllo delle malattie (inclusa, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, l'influenza aviaria), il commercio internazionale e molto altro. Il lavoro svolto dai nostri colleghi veterinari in questi uffici è fondamentale per la pratica sicura ed efficace della medicina veterinaria e, in definitiva, per la tutela della salute animale e pubblica".
For Our Health, un'associazione per la difesa della salute pubblica ha scritto una
lettera aperta al Congresso per chiedere una inversione di rotta: "Gli Stati Uniti si trovano ad affrontare molteplici e crescenti minacce per la salute pubblica, tra cui un'epidemia di influenza aviaria che colpisce il bestiame. "Questa epidemia ha gravi ripercussioni economiche, facendo salire i prezzi delle uova e minacciando i mezzi di sussistenza degli allevatori. Il personale del CDC, con la sua competenza e dedizione, lavora instancabilmente a fianco del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti e dei dipartimenti sanitari statali per contenere questa crisi. Eppure- prosegue l'AVMA- il Segretario Kennedy ha sconsideratamente suggerito di
"lasciare che gli animali sviluppino un'immunità naturale", il che sarebbe catastrofico. Il suo rifiuto di ascoltare i principali veterinari e ricercatori in salute animale ritarda gli interventi necessari e mette a serio rischio i lavoratori che maneggiano questi animali", si legge nella lettera.
La situazione ad oggi- Il Commissario della FDA
Marty Makary corregge il tiro
dichiarando alla Associated Press che i tagli non coinvolgono il personale con ruoli scientifici. Il 1 maggio, l'Agenzia ha riferito che circa un terzo del personale licenziato sta per essere reintegrato. L'AVMA non ha rivisto la propria posizione e pubblica un articolo su JAVMA di maggio 2025.
Nel frattempo, l'AVMA continua a sostenere i veterinari federali, che ricoprono posizioni varie presso agenzie che vanno dall'USDA al Dipartimento della Difesa.
"Una situazione instabile"- La prima ondata di licenziamenti di febbraio si è concentrata sui circa 200.000 dipendenti "in prova" del governo federale, che godevano di minori tutele lavorative perché erano relativamente nuovi alle loro posizioni, secondo quanto riportato dai media. Tra le persone colpite figurano dipendenti federali impegnati nella risposta all'epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità, nella garanzia della
sicurezza di alimenti e medicinali per animali domestici, nella pianificazione della mitigazione delle pandemie e nella cura degli animali utilizzati nella ricerca dell'agenzia, tra le altre mansioni critiche. Il governo ha successivamente revocato alcuni di questi licenziamenti, ma i licenziamenti, uniti al blocco delle assunzioni federali e alle offerte di buyout, stanno esaurendo le fila dei programmi federali che sono già a corto di personale e risorse.
"La situazione è instabile al momento e vogliamo collaborare con il Congresso e l'amministrazione per garantire che le posizioni e il personale chiave vengano ripristinati e che le numerose funzioni critiche ed essenziali di questi uffici federali, che proteggono la salute sia degli esseri umani che degli animali, vengano mantenute", ha affermato la Presidente AVMA.
La questione dei licenziamenti federali resta attuale e viene riportata anche sul numero cartaceo di
JAVMA di maggio 2025.