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TRAGUARDO STORICO

Codice degli incentivi: equità tra professionisti e imprese

Codice degli incentivi: equità tra professionisti e imprese
Il Codice degli incentivi "garantisce finalmente parità di accesso per professionisti e imprese". Lo dichiara Confprofessioni: adesso misure mirate.
Nella memoria presentata alla Commissione Attività Produttive della Camera, Confprofessioni  esprime apprezzamento sullo schema di decreto legislativo “Codice degli
incentivi
”. Il testo contiene una norma - perfezionata da un emendamento caldeggiato dalla Confederazione e sostenuto dal Governo- che rappresenta "un decisivo passo avanti verso una piena equiparazione tra imprese e lavoratori autonomi/professionisti ai fini dell’accesso agli incentivi"- afferma la memoria.

"Un principio di equità"- L'articolo 10 del decreto introduce una norma in base alla quale  i professionisti accedono agli incentivi alle stesse condizioni delle PMI, evitando requisiti non giustificati che ne ostacolino l’accesso. Si tratta di un traguardo giuridico da tempo atteso e di cui Confprofessioni è stata la prima promotrice. Secondo il presidente di Confprofessioni, Marco Natali, "questa norma concretizza un principio di equità da sempre sostenuto da Confprofessioni e promosso con determinazione dal sottosegretario al MIMIT, On. Massimo Bitonci, che ha sostenuto l’approvazione dell’emendamento sui professionisti al Ddl “Incentivi”», ha aggiunto Natali.

Accesso ai bandi- L’articolo 10 stabilisce che qualora il bando preveda la partecipazione dei lavoratori autonomi, questi accedono alle condizioni previste per le PMI,
escludendosi l’applicazione di condizioni non giustificate, che possono di fatto ostacolare o limitare l’effettiva partecipazione dei lavoratori autonomi medesimi. In tali casi si chiarisce che i bandi definiscono apposite disposizioni per la disciplina dei requisiti di accesso dei lavoratori autonomi. In altre parole, la norma stabilisce che ogni qual volta la natura dell’incentivo è tale da poter essere destinato anche ai lavoratori autonomi, l’amministrazione non potrà escluderli.

Definizioni- Di rilievo anche le definizioni del testo, in particolare la definizione di «impresa», intesa come "qualsiasi soggetto, incluso il lavoratore autonomo, che eserciti un’attività economica, indipendentemente dalla sua forma giuridica e dalla fonte di finanziamento".

Il diritto europeo- Confprofessioni ha fatto valere anche in questo caso  la Raccomandazione della Commissione europea n. 2003/361/CE che considera «impresa» qualsiasi entità, giuridica o fisica, che svolta una attività giuridica, "a prescindere dalla forma giuridica rivestita".  L’equiparazione tra impresa e libero professionista non poggia solo su di una Raccomandazione, ma si fonda direttamente sull’interpretazione dei Trattati europei

Proposte attuative- Confprofessioni suggerisce un sistema di incentivi graduati, che premi maggiormente le forme più stabili e integrate, senza trascurare il supporto alle aggregazioni leggere come le reti o le associazioni temporanee tra professionisti. Occorre poi mettere in campo strumenti volti al consolidamento delle attività degli studi professionali attraverso strumenti di sostegno alla digitalizzazione e alla transizione ecologica.