Le grandi manovre olimpiche sacrificano l'assistenza veterinaria. Duecento cortinesi hanno manifestato davanti al Municipio a sostegno dei Medici Veterinari. Per far posto a una cabinovia- in corso di costruzione per le Olimpiadi- i Veterinari Fabio Frison e Alessandro Siorpaes - titolari di un ambulatorio veterinario associato di Cortina d'Ampezzo sono stati temporaneamente sistemati in un edificio pubblico a Fiames, un edificio in legno non riscaldato e precario. Dopo l'abbattimento (foto) della loro struttura originaria- insistente su un terreno del Comune- anche la sistemazione temporanea adesso è a rischio: si trova vicina all'area olimpica che presto sarà interdetta alla cittadinanza e anche ai proprietari di animali.
Il caso è balzato alle cronache nazionali anche grazie alla massiccia protesta della cittadinanza locale, organizzata da Eleonora Rizzoli, moglie di Frison. Duecento cortinesi hanno manifestato davanti al Municipio contro le grandi manovre dei Giochi invernali, ai quali è stata sacrificata l'assistenza veterinaria nel territorio.
"Resteranno a Fiames fino a gennaio, poi si vedrà"- riferiscono le fonti locali. Nel vecchio aeroporto potranno restare fino al 20 gennaio, con una proroga sul primo termine fissato al 30 novembre. Del caso si stanno occupando l'assessore al patrimonio Monica De Mattia e, il capogruppo di maggioranza Alessandro Zisa e Aldo Da Vià dell’ufficio tecnico comunale.
“Il contratto per l’attuale sede, che è temporanea, scade il 30 novembre e al momento non abbiamo notizie per il dopo. A noi quello che interessa è che gli animali possano essere curati: siamo quindi disponibili in qualsiasi momento a confrontarci e trovare una soluzione”, spiega a Il Dolomiti Fabio Frison. Il Comune aveva annunciato due soluzioni per garantire un servizio che la stessa amministrazione giudicava “essenziale per la comunità e il benessere": la prima era la sede temporanea a Fiames, dove attualmente i veterinari lavorano, alla quale avrebbe dovuto far seguito il trasferimento in quella definitiva a Socus.
"Il Comune ci ha spiegato - continua Frison - che non è possibile cambiare la destinazione d’uso di un immobile realizzato con i Fondi di confine, ma sembra più una scusa che una motivazione solida”. Una doccia fredda anche per l’Ulss 1 Dolomiti, che aveva preso contatti con i veterinari per la gestione dei cani da soccorso e quelli antidroga in vista delle Olimpiadi.
“In vista delle Olimpiadi - aggiunge Frison - potrà essere organizzato un ambulatorio dentro il Villaggio per i cani da lavoro, ma residenti e turisti rimarrebbero comunque esclusi. Noi qui lavoriamo 365 giorni l’anno, alternandoci nella reperibilità durante i festivi e di notte, oltre a occuparci del recupero di cani smarriti (altrimenti dovrebbe partire ogni volta il servizio da Belluno) o della sterilizzazione dei gatti randagi: il nostro è quindi un servizio a 360 gradi, fondamentale per la comunità. Perciò siamo disponibili in qualsiasi giorno, a qualsiasi ora, per cercare una soluzione, ma bisogna intervenire in fretta”.
Tra poco più di un mese residenti e turisti di Cortina rischiano di restare senza assistenza veterinaria. Per i Medici Veterinari il rischio è di rimanere senza lavoro. Per gli animali di rimanere senza cure.