"Condividiamo l’impianto dei provvedimenti sul compenso al CTU, che mirano a valorizzarne il contributo professionale attraverso una remunerazione più adeguata"
Sono le parole di Maria Pungetti, membro della Giunta di Confprofessioni, in audizione oggi, in Commissione Giustizia del Senato su quattro disegni di legge relativi ae “Disposizioni in materia di consulenti tecnici d’ufficio” (CTU). Confprofessioni si è invece detta contraria a corsi obbligatori (200 ore in 12 mesi, oltre all’aggiornamento triennale "che appesantiscono il percorso formativo”), esprimendo anche "forte preoccupazione" per l'introduzione di vincoli procedurali che rischiano di rallentare i processi e appesantire l’attività professionale. La misura della formazione obbligatoria esclude solo le professioni sanitarie già regolate da norme specifiche.
Troppi oneri e troppi costi- Pur riconoscendo l’intento di rafforzare la qualificazione dei CTU, la Confederazione ha sottolineato come la proposta rischi di sovrapporsi a un sistema già consolidato di formazione continua, generando oneri formativi e costi aggiuntivi che penalizzano soprattutto i giovani professionisti. Confprofessioni ha invece proposto di integrare le tematiche CTU nei crediti formativi obbligatori e di valorizzare l’esperienza professionale come criterio centrale per l’accesso all’albo.
Esperienza di tre anni anzichè cinque- Confrprofessioni ha manifestato perplessità sulla riduzione del requisito di esperienza da cinque a tre anni, come previsto dal ddl 683, ritenendolo un indebolimento della competenza tecnica richiesta per svolgere il ruolo di CTU. “L’esperienza sul campo è insostituibile. I professionisti devono essere coinvolti nella definizione dei percorsi formativi per garantire contenuti realmente utili al sistema giustizia”, ha aggiunto Pungetti.
Compensi equi - Confprofessioni accoglie con favore i disegni di legge che introducono importanti modifiche in materia di liquidazione dei compensi dell’esperto o dello stimatore. Tra le misure più rilevanti, il riconoscimento della responsabilità solidale delle parti processuali nel pagamento dei compensi, con diritto di regresso interno, rappresenta un passo decisivo per garantire tempi certi e rapidi di pagamento, rafforzando il carattere pubblicistico della funzione del CTU.