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MISURE DAL 15 SETTEMBRE

HPAI, prepararsi ad un periodo ad alto rischio

HPAI, prepararsi ad un periodo ad alto rischio
A far data 15 settembre, il Ministero dispone una serie di misure nelle zone ad alto rischio per prevenire l'Influenza Aviaria negli stabilimenti avicoli.

"È opinione condivisa tra gli esperti europei dell'influenza aviaria che, sebbene il numero di casi di virus HPAI rilevati negli uccelli acquatici selvatici durante questa estate sia stato basso, è probabile che aumenti dei prossimi mesi, quando gli uccelli acquatici gli anatidi in particolare inizieranno la migrazione autunnale". Ad affermarlo è il parere del Centro di Referenza Nazionale per l'Influenza Aviaria, inoltrato al Ministero della Salute su richiesta dello stesso.

Nei prossimi mesi, gli uccelli acquatici "si aggregheranno in gran numero nelle zone di svernamento in Europa, di cui il Nord Italia è ricco, con un conseguente aumento del rischio di diffusione agli allevamenti di pollame". Di conseguenza – prosegue il parere firmato dal dottor Calogero Terregino e diffuso dal Ministero della Salute ai Servizi Veterinari- è necessario prepararsi a deguatamente per affrontare l'imminente periodo ad alto rischio per il pollame e gli uccelli in cattività che. nel nostro Paese, in base a quanto avvenuto negli ultimi anni si stima iniziare nella seconda metà di settembre".
Si tratta di attuare quanto già fatto in passato attraverso:
- l'adozione rigorosa delle necessarie misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli;
- l'innalzamento dei sistemi di early detection dei casi sospetti di HPAI e rapid response per la gestione dei focolai;
-un'adeguata programmazione degli accampamenti dei tacchini da carne nelle zone a maggior rischio, riducendo la concentrazione degli animali più sensibili nel periodo più critico;
- l'attuazione di sistemi di sorveglianza efficaci per gli uccelli selvatici al fine di conoscere la reale portata della circolazione dei virus HPAI in queste specie;

Il provvedimento del Ministero della Salute-  Sulla base del parere del Centro e dei dati epidemiologici relativi all’Influenza aviaria provenienti dai sistemi di sorveglianza europei, la Direzione Generale della Sanità Animale conferma che, per il momento, il rilevamento di un basso numero di casi di HPAI negli uccelli selvatici
Tuttavia, questa situazione può essere dovuta a molteplici fattori, tra i quali non può essere esclusa una minore capacità del sistema di intercettare eventuali nuovi casi essendo venuti a mancare i fenomeni di moria che avevano contraddistinto le stagioni precedenti.
Allo stato attuale - afferma la Direzione ministeriale- non è quindi possibile escludere che l’attuale quadro epidemiologico risenta di una circolazione virale subdola e difficile da intercettare.

Misure dal 15 settembre - Le Regioni con zone ad alto rischio A e B - a partire dal 15 settembre- devono adottare una serie di  misure minime di prevenzione finalizzate alla gestione dei rischi connessi al virus dell’Influenza aviaria ad alta patogenicità.
1. intensificazione della sorveglianza nella popolazione selvatica. In ottemperanza al piano di sorveglianza nazionale 2025 per l’influenza aviaria, le Regioni con zone ad alto rischio (A e B) predispongono piani di sorveglianza attiva nei confronti degli uccelli acquatici migratori con particolare riguardo agli anatidi e agli uccelli svernanti in Italia;
2. adozione di misure finalizzate ad accrescere la sorveglianza per l’early detection negli stabilimenti di pollame con particolare riguardo alle indagini che devono condurre gli operatori nei casi di mortalità anomala o modifica dei parametri produttivi registrati negli stabilimenti;
3. predisposizione di misure organizzative finalizzate a predisporre un rapido intervento in caso di conferma di focolai;
4. adozione di misure finalizzate a vietare l’allevamento all’aperto di pollame presente negli stabilimenti posti nelle zone A e B;
5. Predisposizione da parte di ciascuna filiera di un programma di accasamento dei tacchini da carne nelle zone a rischio finalizzato a ridurre la concentrazione degli animali nella fase di età critica in termini di sensibilità all’ infezione e diffusione della HPAI;
6. Adozione di protocolli di prevenzione e sorveglianza della HPAI per gli uccelli selvatici ricoverati nei CRAS;
7. Valutazione in funzione del rischio dell’eventuale sospensione della concentrazione di pollame ed altri volatili in cattività nelle zone A e B in occasione di mercati, mostre, esposizioni ed eventi culturali;
8. Misure per l’utilizzo in funzione del rischio di richiami vivi dell’ordine degli Anseriformi e Caradriformi negli appostamenti temporanei e fissi nelle zone A e B;
9. Prescrizioni per l’immissione e la movimentazione di selvaggina da penna nelle zone A e B;

NOTA_DGSA_HPAI_MISURE_DAL_15_SETTEMBRE_2025.pdf344.51 KB
pdfIL_PARERE_DEL_CENTRO_DI_REFERENZA.pdf221.25 KB