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RELAZIONE DGSANTE

Aviaria in Italia: migliorare biosicurezza e sorveglianza

Aviaria in Italia: migliorare biosicurezza e sorveglianza
Ritardi e carenze nelle ultime due stagioni, "senza conseguenze gravi", scrive la DgSante. L'Italia risponde: il piano completo degli interventi sarà valutabile solo a fine anno.

La DgSante ha pubblicato la relazione finale sull'Italia in merito all'Influenza Aviaria. La relazione si riferisce, in particolare, all'audit di follow up svolto in Italia dal 13 al 25 ottobre scorso, il cui scopo era di verificare lo stato di attuazione degli interventi che le autorità italiane avevano proposto alla Commissione in seguito alla visita ispettiva del 2022.
Nel corso del follow up di ottobre è stato anche valutato il controllo delle epidemie di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) successive alla visita del 2022.

Conclusioni generali- "Le autorità italiane hanno dato seguito in maniera soddisfacente a cinque delle nove raccomandazioni del precedente audit. Quattro raccomandazioni sono state affrontate in parte. Sebbene il ritardo nell'affrontare le carenze nelle ultime due stagioni non abbia avuto conseguenze gravi, la capacità delle autorità di svolgere tutti i compiti necessari in caso di epidemie più estese è compromessa"- scrive la Direzione Generale della Salute della Commissione Europea.

Punti di forza- La DgSante riconosce che le autorità italiane hanno: 
-adottato diverse misure per affrontare i rischi di HPAI, tra cui l'introduzione di nuove disposizioni in materia di biosicurezza, l'aumento della sensibilità della sorveglianza dell'HPAI nei volatili selvatici e nel pollame e il miglioramento dei sistemi di sensibilizzazione. Tali azioni facilitano l'individuazione precoce della malattia e ne prevengono la rapida diffusione nelle aree ad alta densità di pollame.
- migliorato la loro capacità di smaltire le carcasse di pollame morto e abbattuto negli stabilimenti in cui è stata confermata l'HPAI. Ciò ha contribuito ad attenuare il
rischio di diffusione della malattia.

Punti deboli- Permangono tuttavia debolezze per quanto riguarda la biosicurezza e la capacità. Le più importanti sono:
- l'individuazione inadeguata di carenze nell'attuazione della biosicurezza
- la scarsa conformità alle nuove prescrizioni in materia di biosicurezza
- l'incertezza circa la capacità delle autorità di svolgere tutti i compiti richiesti in caso di epidemie estese.
"Tali carenze possono facilitare la diffusione e la durata dell'epizoozia"- afferma la DgSante.

Ritardi e mancanza di tempestività- Le autorità competenti hanno compiuto sforzi significativi per aumentare l'efficacia del loro sistema di allarme rapido, anche attuando procedure di valutazione rapida del rischio e rafforzando la sorveglianza sui volatili selvatici. Tuttavia le recenti difficoltà nell'applicazione della sorveglianza sui volatili selvatici hanno portato a una conferma più lenta dei focolai e a ritardi nell'attuazione di misure preventive supplementari negli stabilimenti avicoli. "Tali ritardi hanno aumentato il rischio di diffusione della malattia nelle aree ad alta densità di pollame".

Le autorità hanno inoltre adottato misure per migliorare i loro processi decisionali, anche razionalizzando la raccolta e l'analisi tempestiva dei dati epidemiologici provenienti dalle
indagini svolte negli stabilimenti colpiti. "Ciò ha migliorato la comprensione dei rischi e della probabile diffusione della malattia, consentendo la rapida istituzione di ulteriori zone soggette
a restrizioni con misure di controllo supplementari e contribuendo ad arrestare la diffusione della malattia prima che raggiungesse le proporzioni di epizoozia".

Riscontro del Ministero della Salute- Alla relazione, pubblicata il 28 luglio, il Ministero della Salute ha risposto indicando la necessità di ricalendarizzare le valutazioni, non essendosi ancora pienamente esplicate le misure previste per l'anno in corso.

RELAZIONE_FINALE_AUDIT_DGSANTE_AVIARIA.pdf

pdfRISPOSTA_DEL_MINISTERO_DELLA_SALUTE