Pubblicata la relazione annuale delle attività di controllo svolta dai Posti di controllo frontalieri e dagli Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari.
Nel 2024 sono state importate sul territorio italiano, attraverso P.C.F. italiani, 43.554 partite di animali, prodotti di origine animale (o.a.) e mangimi di origine animale da oltre 100 Paesi terzi con un incremento pari a +8,5% rispetto all’anno precedente. Presso i P.C.F. che hanno il volume di traffici più elevato (Genova porto, Livorno porto, Fiumicino aeroporto, Malpensa aeroporto) sono state presentate per l’importazione nel territorio dell’UE 30.251 partite, pari al 69,5% dell’intero flusso di importazione.
I dati sono contenuti nella
relazione pubblicata dal Ministero della Salute sulle attività svolte dai Posti di Controllo Frontalieri del Ministero della Salute. La relazione- riferita aal 2024- riporta anche i dati dei controlli ufficiali svolti dagli UVAC.
PCF- Presso i P.C.F. che hanno il volume di traffici più elevato (Genova porto, Livorno porto, Fiumicino aeroporto, Malpensa aeroporto) sono state presentate per l’importazione nel territorio dell’UE 30.251 partite, pari al 69,5% dell’intero flusso di importazione. I controlli hanno portato a non-ammissioni prevalentemente (63% -pari a 78 non ammissioni) dovute a controlli documentali sfavorevoli (mancanza di certificato e certificato non conforme) su tutte le categorie di merci, ma con una particolare incidenza (28%) nel settore ittico; per il 19% nel settore delle carni bovine e frattaglie refrigerate e congelate e per il 19% nel settore degli altri prodotti di origine animale non destinati al consumo umano. Irregolarità documentali quali sono state le cause di non ammissione più frequenti
UVAC- Nel corso dell’anno 2024 risultano essere state segnalate 2.181.149 partite di animali e merci (+0,5% rispetto l’anno 2023) che rappresentano un volume di più di quaranta volte superiore a quello delle partite importate dai Paesi Terzi. Il leggero incremento riscontrato è dovuto principalmente allo stabilizzarsi della situazione dopo il forte calo avvenuto nel 2020 a causa delle diverse problematiche insorte in tutta Europa ed in tutto il mondo per l’emergenza sanitaria da COVID-19.
Il 42,2% delle partite è rappresentato da prodotti della pesca (921.404 partite), il 26,4% da latte, derivati e altri prodotti di origine animale destinati al consumo umano (575.287), il 23,7% da carni (516.698 partite), il 4,8% da altri prodotti di origine animale non destinati al consumo umano (104.430 partite), il 2,9% da animali vivi (63.330 partite).
Le procedure connesse alle regolarizzazioni hanno impegnato gli U.V.A.C., soprattutto nel settore degli scambi di animali vivi dove, con una certa frequenza, si riscontrano problemi legati all'identificazione degli animali.
Complessivamente le partite oggetto di respingimento sono state 46 su un totale di 5.573 partite controllate.
Fonti dei dati- I dati, le tabelle ed i grafici sono derivati per quanto riguarda l’attività degli uffici P.C.F. dalle informazioni presenti nel sistema TRACES; per quanto concerne invece l’attività degli uffici U.V.A.C., la fonte dati di riferimento è il modulo Scambi del sistema SINTESIS.
Cosa sono PCF e UVAC- I Posti di Controllo Frontalieri (P.C.F.) sono Uffici veterinari periferici del Ministero della Salute abilitati ad effettuare i controlli veterinari su animali vivi, prodotti di origine animale, alimenti di origine non animale, mangimi, materiali e oggetti destinati a venire a contatto con alimenti (MOCA) provenienti da Paesi terzi e destinati al mercato dell’UE o in transito verso altri Paesi terzi.
Gli Uffici Veterinari per gli Adempimenti degli obblighi Comunitari (U.V.A.C.) sono uffici periferici del Ministero della Salute che mantengono al livello statale la responsabilità dei controlli a destino sulle merci di provenienza da altri Stati dell’UE.
Audit- Nel 2024, alcuni P.C.F. e Punti di Controllo sono stati oggetto di audit da parte della Direzione Generale del Ministero della Salute. In particolare: il P.C.F. di Trieste porto ai fini della designazione di un nuovo Centro d’Ispezione; i P.C.F. portuali di Palermo, Catania e Trapani, in quest’ultimo caso ai fini di un ampliamento della designazione anche per controlli dei prodotti di origine non animale; i P.C.F. portuali di Livorno, Genova, Vado Ligure Savona, La Spezia, 2 Punti di Controllo che operano a Livorno e 1 Punto di Controllo ai fini autorizzativi a Gorizia.
Relazione (Attività 2024)
Posti di controllo frontalieri e uffici veterinari per gli adempimenti comunitari