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EMERGENZE SANITARIE

IZSVe nel nuovo Hub europeo per vaccini contro i patogeni pandemici

IZSVe nel nuovo Hub europeo per vaccini contro i patogeni pandemici

Firmato l’accordo per l’European Vaccines Hub: coinvolti 11 enti europei. L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie contribuirà con competenze su malattie infettive di origine animale.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) entra a far parte dell’European Vaccines Hub (EVH) for Pandemic Readiness, il nuovo centro paneuropeo promosso dalla Commissione Europea per potenziare la preparazione e la risposta a future emergenze sanitarie. L’iniziativa, sostenuta dall’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) attraverso l’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale (HaDEA), ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo e la valutazione di vaccini e anticorpi monoclonali contro patogeni ad alto potenziale pandemico. Il finanziamento UE è stato ufficializzato il 22 maggio con la firma dell’accordo da parte dei partner.

Un consorzio paneuropeo per l’innovazione vaccinale - Il progetto EVH è coordinato dalla Sclavo Vaccines Association (Siena) e riunisce 11 enti beneficiari e 13 affiliati/associati da 7 Paesi europei. Tra questi figurano istituzioni leader nella ricerca, nello sviluppo clinico e nella produzione industriale di vaccini. L’obiettivo è creare un ambiente altamente collaborativo che integri competenze scientifiche, infrastrutture strategiche e capacità produttive per affrontare con prontezza le future crisi sanitarie.

Il consorzio è strutturato su quattro pilastri:

  • Discovery – Fondazione Biotecnopolo di Siena (Italia)
  • Studi preclinici – Institut Pasteur (Francia)
  • Studi clinici – Vaccinopolis, Università di Anversa (Belgio)
  • Produzione – DZIF e ZEPAI (Germania)

Il ruolo dell’IZSVe: competenze veterinarie per la sanità pubblica - L’IZSVe porterà nel progetto la propria esperienza nella ricerca su patogeni zoonotici, offrendo supporto nei test preclinici di vaccini e anticorpi monoclonali, con un’attenzione particolare ai virus influenzali aviari e ai coronavirus di origine animale. “Far parte del consorzio EVH è un riconoscimento importante per il nostro Istituto e per il lavoro svolto da ricercatori e tecnici in questi anni,” ha dichiarato Antonia Ricci, direttrice generale dell’IZSVe. “Contribuiremo con laboratori di biosicurezza e personale altamente specializzato, a supporto di un’iniziativa che può trasformare la risposta dell’Europa alle pandemie.” Le attività dell’IZSVe saranno coordinate dal virologo veterinario Francesco Bonfante, del Dipartimento di scienze biomediche comparate.

Un ecosistema europeo per la preparazione pandemica - L’EVH si propone di sviluppare prototipi vaccinali scalabili e tecnologie abilitanti per rispondere in tempi rapidi a nuove minacce infettive, ispirandosi alla visione dell’OMS per la regione europea sui patogeni prioritari. Il progetto punta inoltre a digitalizzare i processi di progettazione e distribuzione dei vaccini, favorendo l’integrazione tra ricerca e produzione.

“L’EVH rappresenta un passo decisivo verso un ecosistema vaccinale resiliente e proattivo in Europa,” ha affermato la prof.ssa Donata Medaglini, coordinatrice scientifica del progetto.

Un investimento strategico per la salute pubblica europea - Il progetto è stato ufficialmente lanciato durante il kick-off meeting del 22 e 23 maggio all’Università di Siena, che ha visto la partecipazione di oltre 160 rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali, tra cui HERA, HaDEA, EMA, il Ministero della Salute e il MUR.

Cofinanziato dal programma EU4Health, l’EVH riceverà nei prossimi 4 anni oltre 101 milioni di euro dall’Unione Europea, per un finanziamento totale stimato in quasi 170 milioni di euro.