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MILLEPROROGHE

Xenotrapianti, la proroga di un anno non è risolutiva

Xenotrapianti, la proroga di un anno non è risolutiva
In Commissione Affari Sociali si torna a discutere di impiego di animali a fini scientifici e della moratoria su alcuni divieti.


Durante l'esame per la conversione in legge del Decreto Milleproroghe (DL 183/2020) la Commissione Affari Sociali della Camera ha acceso un dibattito sul comma 5 dell'articolo 4 che proroga di un anno - dal 1 gennaio 2021 al 1 gennaio 2022- la sospensione  di alcuni divieti contenuti nel decreto legislativo 26/2014.

Si tratta, in altri termini di continuare a consentire le procedure relative agli xenotrapianti, le ricerche sulle sostanze d'abuso (stupefacenti e farmaci, non l'alcol nè derivati del tabacco) e la condizione secondo la quale un animale già utilizzato in una o più procedure può essere impiegato in altre procedure purchè classificate come «lievi» o «non risveglio».

Il divieto- sospeso di anno di anno-  non ha mai di fatto trovato applicazione. In Commissione uno schieramento trasversale propende per prolungare la proroga e per risolvere una condizione di incertezza che di anno in anno si ripercuote sulla continuità delle ricerche.

L'On Rossana Boldi (LEGA) richiama l'attenzione della Commissione sulla normativa vigente, "che ha introdotto forti limitazioni all'utilizzo degli animali a fini scientifici e che ha determinato anche l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia". Anche per l'On Giuditta Pini (PD)  la proroga di un solo anno dell'entrata in vigore delle disposizioni recate dal decreto legislativo n. 61 del 2014 costituisce un limite per la partecipazione ai bandi di ricerca di durata pluriennale.

Dello stesso avviso l'On Fabiola Bologna (MISTO-PP-AP-PSI) e l'On Angela Ianaro (M5S). Quest'ultima  facendo riferimento alla propria esperienza di ricercatrice ha dichiarato che "i ricercatori, in alcuni casi anche ponendo a rischio la propria sicurezza, seguono protocolli volti a tutelare il benessere degli animali" e che,"il rinvio, di anno in anno, dell'entrata in vigore delle norme che introdurrebbero determinati limiti e divieti rappresenta un segnale del carattere oggettivo delle criticità esistenti". Per Lisa Noja (IV) l'esigenza di assicurare maggiori certezze ai ricercatori dovrebbe portare ad una proroga di durata superiore all'anno.

Di diverso avviso l'On Massimo Enrico Baroni (M5S) che ha sostenuto "la necessità di considerare con la dovuta attenzione le ragioni di coloro che propongono metodi alternativi, anche superando la logica alla base della normativa europea, segnalando che probabilmente essi anticipano una visione che nell'immediato futuro sarà ampiamente prevalente".

Il relatore del Milleproroghe On Vito De Filippo (PD) ha chiesto un rinvio della materia "per i dovuti approfondimenti", anche alla luce di emendamenti sulla sperimentazione animale presentati nell'ambito della legge di delegazione europea 2019-2020.

Sul tema è recentemente intervenuto il Ministro della Salute Roberto Speranza. Il 28 luglio del 2020, il Ministro  ha inviato alle Camere una relazione sullo stato delle procedure di sperimentazione animale, con particolare riferimento alle sostanze d’abuso. Tale relazione, ribadisce che – dopo studi e indagini sull’esistenza di metodi alternativi alla sperimentazione su modelli animali “in vivo” – allo stato attuale delle conoscenze scientifiche tali metodi non sono sostituibili.



Relazione alle Camere del Ministero della Salute
sullo stato delle procedure di sperimentazione autorizzate per le ricerche sulle sostanze d'abuso, anche al fine di evidenziare le tipologie di sostanze che possono essere oggetto di programmi di ricerca alternativi e sostitutivi della sperimentazione animale