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ABUSO E MALTRATTAMENTO

Caudotomia a Forlì: "Se non si taglia non si vendono"

Caudotomia a Forlì: "Se non si taglia non si vendono"
Taglia illegamente la coda a cuccioli di cane: denunciato allevatore amatoriale a Forlimpopoli.
"Se non si taglia, non si vendono". Così si sarebbe giustificato l'allevatore forlivese. I cuccioli, non iscritti presso l'anagrafe canina del Comune di residenza, sarebbero stati consegnati la settimana seguente a due persone che li avevano prenotati espressamente con la coda tagliata". Il fatto è stato reso noto dal quotidiano locale a fine luglio.
I fatti si svolgono nella prima periferia di Forlimpopoli, dove sono stati trovati presso un allevatore amatoriale, due cuccioli di cane di circa due mesi, con la coda tagliata. Da una prima ricostruzione dei fatti, secondo le Guardie Zoofike pare che le code dei cuccioli siano state strette fortemente da elastici in modo da provocarne la necrosi con successivo distacco della parte.

Con la Legge 4 novembre 2010, n. 201, recante ratifica ed esecuzione della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia, approvata a Strasburgo il 13 novembre 1987, il divieto di praticare la caudectomia o caudotomia, è diventato  Legge dello Stato la cui violazione viene punita penalmente. Il taglio della coda è praticabile in casi eccezionali, con metodologia chirurgica ed in anestesia, soltanto nella prima settimana di vita dell'animale.
Solamente un medico veterinario, che ne abbia constatato secondo scienza e coscienza, concreta esigenza per il benessere dell'animale stesso e sotto la propria diretta responsabilità, può eseguire questi interventi che rientrano a pieno titolo nelle pratiche mediche.

CAUDOTOMIA: LINEA GUIDA SU DIVIETO ED ECCEZIONI