• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30979
COMMISSIONE AGRICOLTURA

Risoluzione contro la PSA, Assica: serve azione più intensa

Risoluzione contro la PSA, Assica: serve azione più intensa
La Commissione Agricoltura impegna il Governo ad intensificare le iniziative per l'eradicazione della Peste Suina Africana. Plauso di Assica: "la filiera perde 20 milioni di euro al mese di export".

La risoluzione Bruzzone, approvata il 20 giugno dalla Commissione Agricoltura della Camera, impegna il Governo a dodici azioni contro la Peste Suina Africana, a tutela della suinicoltura nazionale e delle produzioni di carni e salumi.  Apprezzando l'iniziativa parlamentare Assica ricorda che da gennaio 2022 la filiera perde 20 milioni di euro al mese di export verso quei Paesi Terzi che hanno chiuso all’invio di carni e salumi italiani in via precauzionale, senza riconoscere l’applicazione del principio di zonizzazione come invece fa l’UE.

Secondo l'Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, le iniziative fin qui poste in essere hanno rivelato diversi limiti ed ora non è più rinviabile un’azione decisa e più intensa di prima. La risoluzione è stata approvata il 20 giugno scorso, quando ancora non era stato ufficialmente confermato il primo caso di PSA in Lombardia, in una carcassa di cinghiale rinvenuta nel pavese.

Gli impegni per il Governo
- Il provvedimento, sottoscritto da 22 deputati, sollecita l'eradicazione della malattia sul territorio nazionale e la protezione dei territori ancora indenni, secondo le misure previste dal Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. I deputati chiedono "importanti forme di protezione" delle aree adibite ad allevamento di suini e di gestire in condizioni di biosicurezza le carcasse nelle aree infette, avendo cura di non lasciare sui terreni viscere o residui di essi,  in coordinamento con le autorità veterinarie locali. 

Potenziamento dei Servizi Veterinari- La risoluzione chiede "un potenziamento dei servizi veterinari delle Asl competenti per territorio e delle strutture sanitarie pubbliche delle regioni interessate, a cui è affidata l'attuazione delle misure previste dal piano di eradicazione per la Psa".

Prelievo con i cani, aumentare i soggetti autorizzati-  Nelle zone di restrizione I e II, la risoluzione impegna il Governo a potenziare la ricerca attiva delle carcasse di cinghiale e a mettere in atto ulteriori e più efficaci azioni di depopolamento. Occorre inoltre aumentare il numero dei soggetti autorizzati ad effettuare il prelievo del cinghiale, anche con l'utilizzo dei mezzi ausiliari, quali ad esempio i cani, al fine del contenimento e della proliferazione della popolazione di cinghiali. Quanto all'abbattimento, i deputati chiedono soggetti appositamente qualificati al fine di procedere all'abbattimento dei suidi, potendo ricorrere anche ai «cacciatori» laddove appositamente edotti e formati.

Indennizzi e finanziamenti- La risoluzione chiede "adeguati e tempestivi indennizzi a favore degli allevatori", stanziado risorse pluriennali, e  finanziamenti al commissario straordinario per la peste suina africana ed alle regioni interessate per poter attuare i piani di eradicazione;

Filiera alimentare- Tra gli impegni assegnati al Governo figura l'avvio di "una concreta filiera delle carni di cinghiale risultate negative ai test Psa", come stabilito dal Piano straordinario.

Sardegna- Da ultimo, la risoluzione incoraggia "a profondere ogni sforzo affinché la Commissione europea riconosca pienamente e senza ulteriori ritardi l'avvenuta eradicazione della PSA dalla Sardegna". Dal 2019 non vi sono più evidenze di virus vivi, ma solo di anticorpi- conclude il testo.