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CONFERENZA STATO-REGIONI

Fauna selvatica: intesa sul piano straordinario di contenimento

Fauna selvatica: intesa sul piano straordinario di contenimento
Via libera con emendamento della Regioni al Piano straordinario Mase-Masaf. Caner; "più certa e garantita l’attuazione delle attività di gestione e contenimento della fauna selvatica”.


La Conferenza Stato Regioni ha sancito oggi l'intesa sullo schema di decreto recante il Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Il provvedimento è stato proposto dal Ministro dell’ambiente, di concerto con il Ministro dell’agricoltura. L'intesa è condizionata all'accoglimento di un emendamento chiesto dalle Regioni "che precisa maggiormente il ruolo delle Regioni nell'attuazione del Piano quinquennale nella fase di verifica preliminare di idoneità della pianificazione regionale già eventualmente vigente"- spiega Federico Caner, coordinatore della Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni.
"Sarà così possibile coordinare in modo più efficace e rapido gli interventi sul territorio- aggiunge Caner- e’ sarà più certa e garantita l’attuazione delle attività di gestione e contenimento della fauna selvatica”.

I soggetti attuatori- In generale il piano, oltre ai ruoli ed attività delle diverse amministrazioni, individua l'insieme dei soggetti che sono autorizzati alle attività di contenimento: cacciatori (iscritti negli ambiti territoriali di caccia); guardie venatorie; agenti dei corpi di polizia locale e provinciale (con licenza per l'esercizio venatorio); proprietari o conduttori dei fondi (con licenza per l'esercizio venatorio). E’ previsto anche il supporto tecnico del Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell'Arma dei carabinieri.

Le attivita' di contenimento disposte nell'ambito del Piano non costituiscono esercizio di attivita' venatoria e sono attuate anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. 
Le Regioni possono avvalersi - con il supporto tecnico del Comando unita' per la tutela forestale-  dei cacciatori iscritti negli ambiti venatori di caccia o nei comprensori alpini, delle guardie venatorie, degli agenti dei corpi di polizia locale e provinciale muniti di licenza per l'esercizio venatorio nonche' dei proprietari o dei conduttori dei fondi nei quali il piano trova attuazione, purche' muniti di licenza per l'esercizio venatorio.

Le attivita' del Piano sono svolte nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali previste a legislazione vigente. L'adozione di un piano straordinario è previsto dal comma 448 della Legge di Bilancio 2023 che ha modificato allo scopo la Legge sulla fauna selvatica 157/1992, dotando il Ministero di uno strumento di coordinamento e attuazione dell'attività di gestione della presenza della fauna selvatica nel territorio nazionale mediante l'abbattimento e la cattura. 

"Un passo avanti rilevante per la lotta alla peste suina africana"- Così il Ministro  Francesco Lollobrigida, ha commentato l'intesaIl Ministro ha aggiunto che "una volta definite le linee guida nell'ambito del piano, ogni Regione avrà la possibilità di attuarlo, facendo in questo modo dei passi concreti sul contenimento di specie che stanno diventando prevalenti sulle altre, provocando un'evidente alterazione della biodiversità e, soprattutto, rischi di ulteriore diffusione della peste suina africana".

Intesa raggiunta anche sulla ricostituzione del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale, "reso più efficiente rispetto alla precedente composizione"- afferma Lollobrigida.