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LA RISPOSTA

In Spagna i Veterinari si battono per vendere il farmaco

In Spagna i Veterinari si battono per vendere il farmaco
Il Governo spagnolo ammette problemi di disponibilità, ma non consente ai Medici Veterinari di vendere farmaci. Il Governo lavora per migliorare la distribuzione.
In Spagna, l'entrata in vigore, a gennaio, del contestatissimo regio decreto 666/2023 sui medicinali veterinari ha riportato in auge la questione della vendita diretta da parte dei Medici Veterinari. Nel Paese, vige il principio della separazione tra prescrizione e vendita sul modello della medicina umana, ma i Veterinari chiedono di poter dispensare i farmaci ad uso veterinario per gli animali in cura, "come avviene già in gran parte dell'Unione Europea"- affermano. Alla base della richiesta, i professionisti pongono anche l'esigenza di "semplificare la vita dei proprietari di animali da compagnia", dato che a volte le farmacie non hanno l'immediata disponibilità dei farmaci. Il Governo spagnolo, per voce del Ministro Félix Bolaños  ammette i problemi di disponibilità e dichiara di star lavorando "per garantire che la logistica e la distribuzione dei medicinali veterinari siano equivalenti a quelle dei medicinali per uso umano".  Ma nessuna attività di vendita sarà consentita.

La vendita resta vietata- Rispondendo a una interrogazione parlamentare, il Governo ha innanzitutto chiarito le competenze: la dispensazione dei medicinali è di esclusiva competenza dei Faramacisti, così come la prescrizione agli animali è prerogativa esclusiva dei Veterinari. La vendita, tanto nel settore pubblico quanto nel privato, non è consentita alle professioni mediche.
Anch se il Regolamento (UE) 2019/6 riconosce, al considerando 47, la legittimità attività di vendita al dettaglio da parte dei Veterinari, è legislazione nazionale a regolamentarla. In Spagna, "tale attività è vietata almeno dal 1990" e i Veterinari "non possono avere interessi economici diretti derivanti dalla commercializzazione di medicinali e dispositivi medici. Il motivo è quello di evitare il conflitto di interessi"- fanno presente dall'Esecutivo.

L'unica dispensazione possibile- Tuttavia, il regio decreto 666/2023 consente al veterinario una formula di dispensazione, molto simile alla "cessione" adottata dalla legislazione italiana e prevista dal più recente regio decreto del 2015: se il trattamento veterinario è necessario e il proprietarlo non può ottenerlo tempestivamente presso farmacie o centri di distribuzione autorizzati, e se la circostanza mette a rischio la salute e il benessere dell'animale, il Veterinario può consegnare il quantititativo di medicinale veterinario necessario a curare l'animale. Per l'Esecutivo si tratta di una grande concessione: “Per tracciare un parallelo facilmente comprensibile, questo trasferimento non avviene nella medicina umana”, sottolineano al Governo.

Il Governo ammette lacune- "Il settore veterinario segnala una serie di problemi riscontrati sia dai veterinari che dai proprietari di animali in merito alla distribuzione dei farmaci". Il Ministero dell'Agricoltura, insieme all'Agenzia Spagnola dei Medicinali, al Consiglio degli Ordini dei Veterinari, al Consiglio dei Farmacisti e all'industria farmaceutica, stanno affrontando questi problemi per trovare soluzioni", sottolineano. Si stanno cercando le formule necessarie per garantire che i farmaci, e in particolare gli antibiotici, siano disponibili nelle farmacie e in altri centri di distribuzione autorizzati e che siano disponibili nelle forme appropriate sia per i veterinari che li prescrivono sia per i proprietari di animali di varie taglie.

Migliorare la disponibilità- "Ma per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo interrompere il "circolo vizioso" della completa cessione del trattamento da parte del veterinario, che non rende necessario per le farmacie mantenere scorte, nonché la tendenza nella pratica a prescrivere antibiotici per uso umano, che sono generalmente più facili da trovare in farmacia", sottolineano le autorità. L'Agenzia spagnola per i medicinali e i dispositivi medici (AEMPS) sta collaborando con i laboratori titolari di autorizzazioni all'immissione in commercio per risolvere i problemi specifici che si presentano in merito alla disponibilità di medicinali veterinari nei formati appropriati.

In ogni caso, il Governo ribadisce che ai Veterinari è consentito, in determinate circostanze, fornire i farmaci necessari per iniziare il trattamento o per garantirne la continuità quando il paziente potrebbe essere a rischio. L'Esecutivo non appare intenzionato a concedere di più. (fonte)

Spagna, Veterinari in piazza con il decreto sui farmaci