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DALLA LOTTA ALLE RESISTENZE A UNA NUOVA LEGISLAZIONE

DALLA LOTTA ALLE RESISTENZE A UNA NUOVA LEGISLAZIONE
Il piano d'azione della Commissione Europea contro la resistenza antimicrobica porterà alla elaborazione di una nuova legislazione in materia di salute animale. Nel 2013 il quadro regolamentare dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati sarà riesaminato. Il Commissario Dalli: vietare le cefalosporine, garantire la presenza dei veterinari in allevamento durante la somministrazione di trattamenti antimicrobici.

 

Presentando il Piano d'azione di lotta ai crescenti rischi di resistenza antimicrobica, il Commissario europeo per la salute John Dalli ha comunicato che la Commissione sta considerando di vietare l'uso di alcuni antibiotici nel settore veterinario. Dalli ha sostenuto che alcuni antibiotici, come ad esempio il Cephalosporin, dovrebbero essere vietati nelle aziende agricole.
Il Commissario Dalli ha inoltre invitato gli Stati membri a garantire la presenza dei veterinari nelle aziende durante la somministrazione di specifici trattamenti antimicrobici agli animali.

Máire Geoghegan-Quinn, Commissario europeo per la ricerca e l'innovazione, ha aggiunto che è indispensabile sviluppare una nuova generazione di antibiotici in grado di debellare i batteri e altri agenti patogeni resistenti ai farmaci. IFAH-Europe, la federazione dei produttori di medicinali veterinari, ha espresso la sua soddisfazione verso le innovazioni proposte; una nuova legislazione è fondamentale per garantire il processo e consentire gli investimenti.

Fra le azioni del Piano comunitario figurano nuove iniziative legislative:

  • rafforzamento del quadro regolamentare nel settore dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati tramite il pacchetto di riesame previsto per il 2013;
  • elaborazione di una nuova legislazione in materia di salute animale, che metterà in rilievo la prevenzione delle malattie, grazie ad una minore utilizzazione degli antibiotici e alla sostituzione delle attuali disposizioni in merito alla salute animale basate sul controllo delle malattie.

In particolare: avvertenze adeguate e consigli figurino sulle etichette degli antimicrobici veterinari; prevedere restrizioni concernenti l'utilizzazione normale o off-label di alcuni antimicrobici di nuovo genere o molto importanti per l'uomo nel settore veterinario; eventuale modifica delle norme di pubblicità degli antimicrobici veterinari; riesame delle condizioni di autorizzazione per tener sufficientemente
conto dei rischi e dei vantaggi dei medicinali antimicrobici.

Strategico anche promuovere gli sforzi per analizzare la necessità di disporre di nuovi antibiotici in medicina veterinaria e rafforzare i sistemi di sorveglianza della resistenza antimicrobica e del consumo di antimicrobici in medicina veterinaria.

In medicina veterinaria, l'accento è stato posto sulla sorveglianza della resistenza antimicrobica dei batteri zoonotici (ad esempio, la resistenza trasmissibile tra animali e umani) e sull'utilizzazione di antimicrobici presso animali. Gli alimenti e un contatto diretto con gli animali possono servire da veicolo di trasmissione della resistenza antimicrobica dagli animali agli uomini, il che mostra l'importanza del legame tra le medicine umana e veterinaria, come rilevato dall'iniziativa "One
Health".

E' "oggetto di crescente preoccupazione l'utilizzazione nel settore veterinario di antimicrobici molto importanti per l'uomo". Ad esempio: le cefalosporine di terza e quarta generazione sono antibiotici classificati dall'OMS tra quelli molto importanti per l'uomo; lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA) è uno delle principali cause di infezioni nosocomiali resistenti agli antimicrobici.

Nel capitolo dedicato all'uso prudente degli antimicrobici nella medicina veterinaria, si parla di un'utilizzazione "non proprio ottimale degli agenti antimicrobici terapeutici negli animali, in particolare il sottodosaggio, può favorire lo sviluppo della resistenza antimicrobica; affinché i medicinali siano somministrati agli animali soltanto allo stadio terapeutico adeguato, sono intrapresi sforzi per garantire l'applicazione delle norme in vigore in merito ai medicinali veterinari e ai mangimi medicati per animali, ma sempre nei limiti dell'attuale revisione degli atti giuridici".

Batteri ordinari, ad esempio all'origine di diarree o di infezioni delle vie respiratorie in varie specie animali, hanno sviluppato una maggiore resistenza agli antimicrobici frequentemente utilizzati in medicina veterinaria, causando una sofferenza e una mortalità maggiori presso gli animali e, di conseguenza,perdite di produzione, costi supplementari e rischi professionali per gli allevatori.