Sotto sequestro da giugno, la "Sfattoria degli Ultimi" versa in pessime condizioni e gli animali sono senza cure veterinarie. La Regione Lazio è "gravemente inadempiente". La « Sfattoria degli Ultimi » è un rifugio per animali situato a nord della Capitale, sotto sequestro dallo scorso mese di giugno, a causa della presenza in loco di una discarica abusiva. In pessime condizioni igienico-sanitarie, ospita circa trecento animali, tra cani, gatti, asini, maialini e fauna selvatica (cinghiali e ibridi).
Le associazioni protezionistiche denunciano "gravi carenze nella gestione degli animali sequestrati presso la struttura, segnalando anche ritardi nelle profilassi sanitarie, promiscuità tra maschi e femmine con rischio di nuove nascite incontrollate, problemi legati alla rete elettrica, carenza di recinti adeguati, accessi alle stalle che risultano bloccati e mancate gestione dei rifiuti, nonché per chiedere interventi concreti al fine di assicurare cure veterinarie costanti agli animali e la predisposizione di un piano sostenibile e duraturo per l’adeguamento e la gestione della struttura.
L'On Sergio Costa (M5S) firma una interrogazione parlamentare evidenziando che la competenza per gli animali domestici (cani, gatti e asini), spetta al comune di Roma Capitale, mentre per i selvatici (cinghiali e ibridi) la competenza spetta alla Regione Lazio. L'interrogazione parlamentare si rivolge quindi ai Ministri della Salute e dell'Agricoltura per sollecitare iniziative, in raccordo con la Regione Lazio, per risolvere quella che appare anche come una "grave inadempienza istituzionale" da parte dell'amministrazione regionale. Il protrarsi dell’inerzia della regione Lazio, "potrebbe comportare gravi conseguenze per la salute e il benessere degli animali, nonché rilevanti responsabilità giuridiche".
"Mentre il comune di Roma Capitale ha attivato risorse e servizi per la propria parte di competenza- tra cui l’invio di un Veterinario, lo stanziamento di fondi per cibo e materiali e un costante dialogo con i volontari- la regione Lazio non avrebbe finora assunto iniziative concrete per gli animali di propria competenza, lasciando la responsabilità dell’assistenza esclusivamente ai volontari".