• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30856
IL DOCUMENTO

PSA, Piano 2023 già applicabile, raccomandazioni alle regioni

PSA, Piano 2023 già applicabile, raccomandazioni alle regioni
La DGSAF ha inviato alle Regioni il Piano PSA 2023. Il documento, definitivamente adottato, comprende le osservazioni della Commissione Europea.


Il Ministero della Salute (Direzione Generale della Sanità Animale) ha integrato il nuovo Piano nazionale contro la Peste Suina Africana con le osservazioni della Commissione europea sulla prima versione trasmessa a maggio dell'anno scorso per ottenere il co-finanziamento delle misure. La Commissione ha formulato le proprie richieste nel mese di dicembre in un documento inviato oggi alle Regioni insieme al Piano.

Linee guida per la gestione dei campioni e del flusso informativo- La  direzione ministeriale raccomanda - fino all'emanazione delle Linee guida- di attenersi alle misure del Piano con particolare riferimento alla programmazione delle attività di formazione e di simulazione. Raccomandata anche la predisposizione di "ogni elemento utile in ambito di preparazione alla gestione di una eventuale emergenza, in termini di individuazione delle zone di restrizione e delle attività da porre in essere nelle stesse (ricerca attiva delle carcasse, raccolta, gestione e smaltimento carcasse, abbattimenti in allevamento, controlli, campionamenti, individuazione dei tracciati e installazione delle reti di recinzione etc…).
Analogamente devono essere poste in essere così come indicate le attività di sorveglianza, la corretta alimentazione dei flussi informativi, le verifiche in materia di biosicurezza ed ogni altra attività contemplata dal Piano di cui trattasi.

Test per la sorveglianza - Il Ministero ne raccomanda l'esecuzione nel rispetto delle tabelle di previsione, nel numero e nella tipologia, dei test programmati, sia nel domestico che nel selvatico.

Rendicontazioni ai fini del co-finanziamento- La nota ministeriale segnala che rientrano nei costi ammissibili al cofinanziamento le seguenti attività:
1. il campionamento cinghiali cacciati e campionati nell’ambito della sorveglianza attiva (applicabile in aree non di recente infezione, ovvero dove la PSA è presente da più di 1 anno e la sorveglianza passiva è stata condotta per almeno 1 anno);
2. il campionamento di cinghiali morti o abbattuti per presenza di segni ascrivibili alla PSA;
3. la rimozione in sicurezza di cinghiali morti o abbattuti per presenza di segni ascrivibili alla PSA nel raggio di 50 km da un caso confermato;
4. segnalazione delle carcasse (attraverso l’elaborazione delle procedure specifiche atte a dimostrare l’avvenuto pagamento).
5. acquisto di disinfettante per prevenire l’introduzione e diffusione della malattia;
6. abbattimento nel raggio di 50 km dal confine dell’area infetta di femmine di cinghiale adulte o subadulte. Per questa fattispecie, le SS.LL. sono invitate a coordinarsi con le altre Amministrazioni
competenti in materia ai fini della raccolta dei dati e delle rendicontazioni delle spese sostenute.
Le regioni e P.A. devono predisporre apposite procedure per il rimborso delle spese sostenute, anche includendo le modalità per comprovare le stesse, e, sempre a tal fine, devono garantire la costante e corretta implementazione del SINVSA e di tutti i sistemi informativi, unica fonte dei dati per la sorveglianza. Ciò anche in previsione di eventuali controlli a posteriori.

Spese per eventi formativi- Le spese rimborsabili per le campagne di sensibilizzazione sono limitate all’acquisto di servizi per la stampa di volantini e manifesti, acquisto di pannelli stradali informativi, acquisto per la produzione di messaggi informativi trasmessi per via radiofonica, spot televisivi e internet; acquisto di servizi per organizzare attività di sensibilizzazione e incontri per gli stakeholder (veterinari, allevatori, cacciatori, enti di gestione forestale, operatori di trasporto professionali, doganali, ecc.).

Il Piano nazionale è in vigore- Il Piano 2023 "è direttamente applicabile". Infatti, i piani di sorveglianza nazionali ancorché riferiti all’anno precedente a quello in corso, sono da considerarsi vigenti ed applicabili fino alla trasmissione del Piano nuovo per l’anno successivo.

Piemonte, Liguria e Lazio- Tenuto conto che il Piano in questione è stato redatto contemplando le misure generali da porre in essere nelle zone interessate dalla PSA e nelle zone indenni, limitatamente alle regioni Piemonte, Liguria e Lazio, "è necessario che queste ultime predispongano un documento contenente le procedure di applicazione delle misure di eradicazione previste dal Piano, contestualizzando le stesse in relazione alla propria situazione gestionale ed epidemiologica corrente".

Piani aggiornati entro il 10 febbraio- La Direzione generale ritiene opportuno rivedere ed aggiornare le misure di eradicazione di cui ai Piani specifici di eradicazione elaborati nel 2022 come integrazione al Piano nazionale di sorveglianza 2022, con particolare riferimento ai tracciati delle recinzioni, alle attività di depopolamento, all’attività di ricerca attiva delle carcasse, alle verifiche in materia di biosicurezza. Le Regioni Piemonte, Liguria e Lazio dovranno trasmettere l'aggiornamento al Ministero della Salute, ai fini di una valutazione degli uffici preposti, svolta in collaborazione con Commissario alla PSA, CEREP ed ISPRA, anche nell’ambito del Gruppo degli esperti laddove ritenuto necessario, entro il 10 febbraio 2023.

Avvertenza sulle date- Infine, la nota ministeriale segnala un refuso nel Piano dove sono riportate le scadenze per la trasmissione di informazioni, procedure, adempimenti, al 30 novembre 2022. "Leggasi in questi casi 30 marzo 2023" .


pdfNOTA_DGSAF_TRASMISSIONE_PIANO_PSA_2023_copy.pdf544.18 KB
pdfPIANO_NAZIONALE_SORVEGLIANZA_ERADICAZIONE_PSA_2023.pdf636.86 KB