Alla luce del quadro epidemiologico e dei nuovi casi di positività riscontrati in Italia, il Ministero della Salute ha diffuso un nuovo dispositivo per rafforzare la sorveglianza e prevenire l’ulteriore diffusione dell’influenza aviaria.
Le misure sanitarie introdotte con recente dispositivo dirigenziale si applicano ora nelle regioni ad alto rischio anche a tutti gli allevamenti di pollame o di volatili tenuti all’aperto.
Le regioni a rischio -
Veneto, Lombardia e Emilia Romagna sono le regioni ad alto rischio in cui verranno applicate le nuove misure. Le aree sono state definite nell’Accordo Stato Regioni n. 125 del 25 luglio 2019. Negli allevamenti avicoli all'aperto di queste zone verranno applicate le misure sanitarie e di sorveglianza fino al 30 novembre.
I fattori di rischio minimi da tenere in considerazione per l’identificazione e la classificazione delle aree di rischio sono la densità di pollame allevato e la presenza di aree umide e corpi idrici. La presenza di aree umide viene utilizzata come indicatore per la potenziale esposizione ad uccelli selvatici.
Il provvedimento di sorveglianza reso necessario alla luce delle conferme di positività rilevate dal Centro di referenza Nazionale di Influenza Aviaria è in vigore dal 30 ottobre.
L'allargamento delle misure agli allevamenti all'aperto è reso necessario alla luce del quadro sanitario emergenziale sia europeo che italiano. Nei mesi di settembre e ottobre sono infatti stati identificati in Italia numerosi uccelli selvatici infetti da virus dell’Influenza aviaria ad alta patogenicità, per questo si è reso necessario e urgente adottare e rafforzare le misure preventive atte a ridurre i rischi di diffusione dei virus influenzali.