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Vaccino Covid: le categorie prioritarie, poi a tutti gli italiani

Vaccino Covid: le categorie prioritarie, poi a tutti gli italiani
Sarà una campagna "imponente" che richiederà "uno sforzo senza precedenti". L'ha detto il Ministro Speranza presentando il “Piano strategico dell’Italia per la vaccinazione anti SARS CoV 2/COVID-19”.


Nella sua relazione al Parlamento, il Ministro della Salute Roberto Speranza, ha illustrato oggi al Parlamento il piano nazionale per la vaccinazione di massa anti SARS CoV-2.
L’acquisto del vaccino è centralizzato e verrà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani.Il “vaccino è un bene comune”- ha detto il Ministro-  un diritto che va assicurato a tutte le persone, alle donne e agli uomini, indipendentemente dal reddito e dal territorio nel quale ciascuno vive o lavora. Nessuna diseguaglianza sarà ammissibile nella campagna di vaccinazione".

Le categorie prioritarie- "Si tratta di una scelta non facile" ha detto il Ministro, che ha elencato le categorie dei "settori più critici":
- operatori sanitari e socio sanitari  “in prima linea” che hanno un rischio più elevato di essere esposti all'infezione da COVID 19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali. "Difendere questi professionisti in prima linea aiuterà a mantenere la resilienza del servizio sanitario nazionale" ha detto Speranza.
- residenti e personale dei presidi residenziali per anziani.
- persone in età avanzata
Complessivamente per queste categorie sono necessarie 6,4 milioni di dosi, considerando gli anziani over 80. Includendo le persone dai 60 ai 79 anni e quelle con malattie croniche si supera il fabbisogno di 20 milioni di dosi.

Con l'aumento della disponibilità di dosi di vaccino si inizierà a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazioni, fra le quali
- quelle appartenenti ai servizi essenziali, anzitutto gli insegnanti ed il personale scolastico
- le forze dell'ordine
- il personale delle carceri e dei luoghi di comunità.

Due dosi, durata immunità incerta- L’Italia ha opzionato 202,573 milioni di dosi, una dotazione sufficientemente ampia per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte di sicurezza. "Con le conoscenze oggi a nostra disposizione è molto probabile che saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione a breve distanza temporale"- ha detto Speranza, ricordando che "non vi è ancora evidenza scientifica sui tempi di durata dell’immunità prodotta dal vaccino".

Quanti vaccini e quando- In Europa i vaccini saranno distribuiti agli Stati Membri a partire da 1° trimestre del 2021 e con una più significativa distribuzione delle dosi nel 2° e 3° trimestre, per completarsi sostanzialmente nel 4° trimestre.
L’Italia conta sulla disponibilità delle seguenti dosi: AstraZeneca 40 38 milioni; Johnson Joh nson 53,84 milioni; Sanofi 40,38 milioni; Pfizer/BNT 26,92 milioni; CureVac 30,285 milioni; Moderna 10,768.
Ema potrebbe esprimersi il 29 dicembre su Pfizer Biontech e il 12 gennaio su Moderna. Queste due aziende nel primo trimestre da contratto dovrebbero fornire all'Italia rispettivamente 8,7 milioni di dosi (Pfizer Biontech) e 1,3 milioni (Moderna).

Siti di somministrazione e walk in- A livello territoriale verranno stabilite la localizzazione fisica dei siti, il coordinamento operativo degli addetti nonché il controllo sull’esecuzione delle attività. A livello regionale e a livello locale saranno pertanto identificati referenti che risponderanno direttamente alla struttura di coordinamento nazionale e si interfacceranno con gli attori del territorio, quali i Dipartimenti di Prevenzione, per garantire l’i mplementazione del piano regionale di vaccinazione ed il suo raccordo con il Piano Nazionale di Vaccinazione.
Con l’aumentare della disponibilità dei vaccini, a livello territoriale potranno essere realizzate campagne su larga scala walk in per la popo lazione presso centri vaccinali ad hoc organizzati e, in fase avanzata, accanto all’utilizzo delle unità mobili, il modello organizzativo vedrà via via una maggiore articolazione sul territorio, seguendo sempre più la normale filiera tradizionale, incluso il coinvolgimento degli ambulatori vaccinali territoriali, dei Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta, della Sanità militare e dei medici competenti delle aziende.

Informatizzazione e farmacovigilanza- Le somministrazioni saranno contabilizzate digitalmente anche per assicurare il richiamo e saranno contestualmente avviate le attività di farmacovigilanza per assicurare il massimo livello di sicurezza nel corso di tutta la campagna di vaccinazione.

Linee guida del piano strategico sui vaccini anti-Covid