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ORDINI, RICONOSCIUTA LA FORMAZIONE ALL’ESTERO

ORDINI, RICONOSCIUTA LA FORMAZIONE ALL’ESTERO
La Camera dei Deputati ha approvato la Delega al Governo per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie di medico chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista. Riconosciuta la formazione all'estero. Sull'emendamento dell'On Palagiano, il Ministro Fazio si è rimesso all'Assemblea che l'ha approvato.

La Camera dei Deputati ha approvato ieri la "Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria" (4274-A).

La discussione in Assemblea ha introdotto ulteriori modifiche all'articolo 6 (Delega al Governo per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie di medico chirurgo, di odontoiatra, di medico veterinario e di farmacista), fra le quali il riconoscimento delle attività di formazione svolte all'estero.

L'emendamento, presentato dall'On Antonio Palagiano (IDV), medico e primo firmatario, aggiunge alla fine del comma 2, lettera f), le parole: includendo anche crediti formativi acquisiti all'estero e riconosciuti dai collegi professionali dei Paesi dell'Unione europea, degli Stati Uniti d'America, del Canada e dell'Australia.

Con questo emendamento, dunque, gli Ordini dovranno "prevedere, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la promozione, l'organizzazione e la valutazione dei processi di aggiornamento e della formazione per lo sviluppo continuo professionale di tutti i professionisti iscritti agli albi, agli elenchi e ai registri professionali ai fini della certificazione del mantenimento dei requisiti professionali, includendo anche crediti formativi acquisiti all'estero e riconosciuti dai collegi professionali dei Paesi dell'Unione europea, degli Stati Uniti d'America, del Canada e dell'Australia.

Sul testo- ed in particolare sul dettaglio delle sedi all'estero- si è registrato un lungo dibattito in Aula, alla presenza del Ministro della Salute, Ferruccio Fazio che si è rimesso alle votazioni dell'Assemblea.

Palagiano ha così motivato la sua proposta emendativa: "Non tutti sanno che, in Italia, i crediti maturati all'estero non valgono e, quando valgono, valgono molto poco. Questo, ovviamente, favorisce i localismi di certe ASL che hanno interesse a realizzare i crediti localmente. Credo che, invece, questo emendamento vada nella direzione opposta: chi si reca all'estero, ma in certi particolari Stati qualificati (Stati Uniti d'America, Canada, altre regioni europee e in Australia), deve essere premiato, i crediti devono valere altrettanto, anzi dovrebbero valere qualcosa in più".

Non è stata accolta dall'Aula la riformulazione del relatore, On Melania  De Nichilo Rizzoli che- sostenuta dalla Commissione- proponeva la riformulazione dell'emendamento Palagiano, limitando il testo a tenere conto "della formazione acquisita all'estero".

L'obiezione dell'On Palagiano è stata: "Non si può parlare, nella riformulazione, di crediti maturati all'estero. Una cosa è il credito che viene acquisito negli Stati Uniti d'America e altro quello che viene acquisito in Etiopia, in Costa d'Avorio o a Capo Verde. ccorre, quindi, identificare effettivamente le sedi specifiche in cui i crediti formativi professionali hanno maggiore valore e far sì che i medici d'Italia possano andare all'estero ed acquisire dei titoli e dei punteggi che valgano anche in Italia".

Dello stesso parere Paola Binetti (PD): "Parlare semplicemente di formazione svolta all'estero, senza specificare di che tipo, dove e quanto, impoverisce notevolmente la formazione medesima". La Binetti ha tuttavia aggiunto: "l'unica cosa che mi sembra manchi in questo emendamento è il riferimento ai Paesi orientali, al Giappone, alla Cina, alla Corea, che pure costituiscono luoghi in cui la formazione che attualmente si può acquisire presenta delle punte di eccellenza che, forse, in Italia, ancora non è possibile raggiungere".