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DL FISCALE

Sarà meno oneroso cedere lo studio o le quote professionali

Con un decreto legge fiscale, il Governo rimette mano alle cessioni degli studi professionali. Lo scopo è di non far più rientrare i proventi nel reddito professionale imponibile.
Il provvedimento, atteso per fine maggio, corregge alcune recenti misure fiscali, inclusa la questione della cessione di quote di studi e associazioni professionali e di Società tra Professionisti (Stp).
Dopo aver introdotto la neutralità fiscale per agevolare l'aggregazione professionale e aumentare la competitività sul mercato dei servizi professionali, è rimasta irrisolta la questione delle plusvalenze (o minusvalenze) generate dalle cessioni. Oggi la vendita della propria quota di studio, associazione o Stp finisce nella tassazione da reddito da lavoro autonomo.

Dopo aver neutralizzato fiscalmente i "conferimenti" in aggregazione, cioè il transito di beni e clientela ad una associazione o a una Stp di cui si entra a far parte, si tratta ora di correggere il trattamento fiscale delle cessioni: allo stato attuale il professionista che cede- e che non transita nello studio professionale cessionario-  vede tassati i proventi della cessione come se fossero reddito professionale e non - come invece sarà- come "redditi diversi".

Secondo il quotidiano economico Il Sole 24 Ore, la correzione arriverà entro maggio su una corsia legislativa a carattere urgente.

Aggregazioni professionali, è legge la neutralità fiscale