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CANI IN SAVE LIST

PLP Lombardia, FNOVI: criticità in una proposta inefficace

PLP Lombardia, FNOVI: criticità in una proposta inefficace
La FNOVI commenta la plp della Lombardia sui cani: "L'assenza di un approccio multidisciplinare ha portato alla stesura di un progetto di legge privo di solide basi scientifiche".

La proposta di legge al Parlamento della Regione Lombardia è "potenzialmente inefficace nel raggiungere i suoi obiettivi". Così la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani sul testo licenziato dal Consiglio Regionale il 24 giugno scorso, in un comunicato nel quale riepiloga le principali criticità. 

La proposta di legge "Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e della pubblica incolumità" è indirizzata alle Camere, per l'adozione di una legislazione ordinaria in materia. La FNOVI lamenta in primo luogo "la mancanza di un coinvolgimento effettivo e scientificamente fondato dei Medici Veterinari ed in particolare dei Medici Veterinari Esperti in Comportamento Animale nella stesura della proposta con conseguenti criticità, che vengono così elencate:

• Esclusione degli esperti e lacune scientifiche: I Medici Veterinari Esperti in Comportamento Animale, fondamentali per comprendere e gestire l'aggressività canina spesso legata a patologie cliniche o comportamentali, sono stati coinvolti solo marginalmente e le loro osservazioni non sono state integrate nel testo finale. Questo ha portato a una normativa che non affronta le cause profonde dei problemi comportamentali.

• Discriminazione e inefficacia delle liste di razze: L'articolo 1, con la sua "Save List" di 26 razze ed incroci, è ritenuto profondamente discriminatorio e scientificamente carente. Escludere i soggetti iscritti ai libri genealogici e ignorare altre razze con analoghe attitudini comportamentali non solo è ingiusto, ma anche errato perché non tiene in considerazione che l'aggressività canina è influenzata da molteplici fattori (genetici, ambientali, relazionali) non controllabili unicamente dall'allevatore. La registrazione in anagrafe canina, inoltre, non garantisce un'identificazione accurata della razza o del fenotipo.

• Criticità del test CAE1: L'obbligo di formazione teorica e pratica (Art. 3), basato sul test CAE1 (Controllo dell'Affidabilità e dell'Equilibrio Psichico per Cani e Padroni Buoni Cittadini), presenta gravi limiti. Il CAE1 è uno strumento cinotecnico, non diagnostico, e non è validato scientificamente per valutare la salute psicofisica di un cane o la tutela dell'incolumità pubblica. Equiparare cani che non superano il test a soggetti potenzialmente pericolosi, senza episodi di morsicatura, è arbitrario e ingiusto.

• Uso del collare a scorrimento: L'introduzione obbligatoria del collare a scorrimento (Art. 3, Comma 4) è in controtendenza con le raccomandazioni scientifiche e le recenti normative europee, come il nuovo Regolamento della Commissione Europea sul benessere e la tracciabilità di cani e gatti approvato il 19 giugno 2025, che ne vieta l'uso.

• Rischio di sovraffollamento dei canili: Le disposizioni che prevedono il sequestro e l'affido dei cani non gestiti ai canili (Art. 3, Comma 5 e 6) rischiano di aumentare esponenzialmente gli ingressi nelle strutture, creando problemi di sovraffollamento, sicurezza e ingenti costi per le finanze pubbliche. Ciò disincentiverebbe ulteriormente le adozioni di cani già presenti nei rifugi.

• Requisiti strutturali irrealistici: L'Allegato C, che impone modifiche strutturali per le abitazioni che ospitano determinate tipologie di cani, è giudicato problematico. Tali requisiti disincentivano la detenzione di cani basandosi unicamente sulla morfologia e ignorano il benessere animale, oltre a scontrarsi con le normative comunali esistenti sugli immobili.

La Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani conclude dichiarandosi  "disponibile a collaborare attivamente con le istituzioni per elaborare un testo che risponda concretamente alle esigenze di tutti".

Cani in save list, il testo consolidato della plp lombarda