HPAI, EFSA: circolazione elevata per tutto l'inverno

Influenza aviaria: nuovi focolai epidemici previsti in Europa fino alla fine dell'inverno. La malattia ricompare nei gatti, in Germania e nei Paesi Bassi. Gli esperti dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) prevedono che, tra gli uccelli selvatici, la circolazione del virus dell'Influenza Aviaria ad alta patogenicità si manterrà elevata. Probabilmente, dicono, non ci sarà una diminuzione prima della fine della stagione invernale. 

L'aggiornamento epidemiologico, pubblicato oggi, sul trimestre appena trascorso rilancia le raccomandazioni dei giorni scorsi:
- tenere al riparo gli uccelli domestici nelle zone in cui il virus circola tra gli uccelli selvatici o nelle zone in cui sono stati segnalati casi di mortalità elevatadi uccelli selvatici.
- applicare una rigorosa biosicurezza
- rafforzare la sorveglianza 
Questi accorgimenti "sono essenziali per individuare rapidamente nuovi focolai epidemici e ridurre i rischi per la salute animale".

Uccelli selvatici: ipotesi sul picco epidemico- Il numero di uccelli selvatici colpiti dalla malattia è il più alto mai registrato dal dal 2016. Anatre, oche e cigni sono stati i più colpiti, , parallelamente a casi di mortalità elevata tra le gru cenerine. Quasi tutti i casi rilevati in Europa sono collegati a una nuova variante.
Il forte aumento del numero di casi potrebbe essere spiegato dall'assenza di immunità preesistente nelle popolazioni di uccelli selvatici o da una maggiore trasmissibilità della variante in circolazione. 

Allevamenti avicoli: virus da contatto indiretto- Le epidemie diffuse in tutta Europa sono dovute principalmente all'introduzione del virus negli allevamenti da parte degli uccelli selvatici, soprattutto attraverso il contatto indiretto. I tacchini sono stati particolarmente colpiti e si è registrato un aumento dei casi rilevati nelle anatre vaccinate. Tra i fattori che contribuiscono all'aumento del numero di casi figurano la trasmissione da parte degli uccelli selvatici, la pressione infettiva esercitata da ambienti fortemente contaminati in prossimità degli allevamenti di pollame e alcune condizioni meteorologiche quali l'umidità.

Volpi e gatti -Durante il trimestre scorso, si è registrato un leggero aumento dei casi rilevati nei carnivori selvatici, in particolare nelle volpi, legato all'elevata e continua circolazione del virus ad alta patogenicità tra gli uccelli selvatici.
Il virus è ricomparso anche nei gatti domestici in due paesi, Gemania e Paesi Bassi,  dopo un lungo periodo senza casi. La probabile fonte di infezione è stata il contatto diretto o indiretto con uccelli selvatici, senza alcuna indicazione di trasmissione attraverso pet food crudo contaminato. Gli esperti consigliano ai proprietari di animali di evitare di dar loro carne cruda o altri prodotti animali crudi. Nelle zone in cui la circolazione del virus dell'Aviaria HPAI è elevata, gli esperti raccomandano di tenere gli animali domestici in casa o al guinzaglio per ridurre la loro esposizione. Nessuna nuova specie di mammifero è stata colpita dal virus dell'IAHP durante il periodo considerato in Europa.

Il contesto epidemiologico- Negli ultimi mesi, l'Europa ha registrato un marcato aumento dei casi di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) negli uccelli selvatici. Si sono verificati focolai negli allevamenti di pollame e sono aumentati i casi nei mammiferi carnivori. Tra il 6 settembre e il 28 novembre 2025, sono stati segnalati 442 focolai di HPAI tra gli uccelli domestici e 2 454 tra gli uccelli selvatici in 29 paesi europei.
Nonostante la continua diffusione tra le popolazioni animali, il rischio per la popolazione rimane basso.

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