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TAVOLO INTERMINISTERIALE

Siccità, prima riunione della cabina di regia

Siccità,  prima riunione della cabina di regia

Si è tenuta il 1 marzo, la prima riunione della cabina di regia interministeriale, convocata dal Governo per affrontare il fenomeno della siccità. Disponibili "ingenti risorse". Il problema è "semplificare".

La cabina di regia sull'emergenza idrica coinvolge il Ministero dell'Agricoltura, il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e il Ministero della Protezione civile".  Le convocazioni saranno estese ad altri Dicasteri interessati dall'emergenza idrica fra cui, ha detto ieri al Question Time il Ministro Francesco Lollobrigida, il Ministero del Turismo.

La cabina di regia è presieduta dal Presidente Giorgia Meloni "proprio per dare rilevanza all'impegno che tutto il Governo vuole avere nell'affrontare una questione che è emergenziale nell'epifenomeno di quest'anno, ma è strutturale negli ultimi venti anni, perché siamo al quinto evento siccitoso, che poteva, a nostro avviso, essere affrontato in maniera un po' diversa nella previsione e nell'utilizzo delle risorse"- ha detto il Ministro.
È urgente procedere alla razionalizzazione delle governance e serve efficientare gli acquedotti, "nei quali c'è una dispersione idrica che arriva quasi al 50 per cento in termini di perdita"- ha spiegato, indicando come "indispensabile" un piano per la realizzazione di invasi e bacini. Farlo "in maniera rapida"- ha aggiunto- " è la problematica maggiore". 

Secondo il titolare dell'Agricoltura le difficoltà burocratiche sono più ostative delle risorse finanziarie: "Esistono ingenti risorse- ha ricordato-  Abbiamo a disposizione quasi 8 miliardi, che sono lì da qualche anno, nell'impossibilità spesso di essere spesi per ragioni burocratiche e normative, sulle quali bisognerà intervenire rapidamente e lavorare per affermare le nuove tecnologie".

Noi abbiamo messo 225 milioni sull'innovazione tecnologica in agricoltura, per cercare anche di elaborare un sistema di risparmio idrico. Poi, evidentemente, con il cambio climatico, si dovrà lavorare anche a colture meno idroesigenti, per quanto possibile. C'è da questo punto di vista un ragionamento da fare, in termini strategici, non solo a livello italiano, ma a livello europeo, perché come sapete la problematica sta investendo molte altre Nazioni d'Europa che, come le regioni del Nord in Italia, non avevano mai dovuto sopportare il fenomeno.


La cabina di regia si confronterà anche con il Parlamento - ha assicurato Lollobrigida.