• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30955
PANDEMIA E PET FOOD

Aisad: con IVA al 22 concorrenza sleale dei colossi online

Aisad: con IVA al 22 concorrenza sleale dei colossi online
Sull'IVA al 22% per gli alimenti per animali da compagnia, Confesercenti Aisad chiede il ribasso al 10%. Aliquota in Italia supera del doppio la media europea.

Il presidente di Aisad Confesercenti Virgilio Camillini chiede la riduzione al 10% dell'IVA sugli alimenti per animali da compagnia. La media europea- fa notare in un comunicato stampa- è al di sotto del 10 per cento, mentre l'aliquota nazionale (al 22%) genera "una doppia concorrenza sleale fra i vari canali di vendita fisici (piccoli negozi) e i colossi dell'on line".

Una situazione "non più accettabile" dichiara. "Oggi - spiega- sta succedendo che  noi piccoli negozi fisici e catene fisiche vendiamo al pubblico un prodotto a 30 euro più Iva al 22% mentre se lo si vende sulla Rete a un cliente europeo si verifica una prima situazione di disparità in quanto nel suo Paese lo trova con Iva al 10%. La seconda enorme disparità è data dalla tassazione fra i vari canali distributivi". 

"Con l'arrivo della pandemia e le crescite enormi di vendite dei colossi dell'on line - prosegue Camillini-  noi piccoli negozi fisici e catene fisiche subiamo enormi danni di mancata crescita e , il cliente paga di più il prodotto, cominciando ad abbandonare la vendita tradizionale. Si toglie a noi per dare ai colossi e a rimetterci è anche lo Stato".

Aisad Confesercenti -l’Associazione italiana imprese settore animali domestici- chiede al Governo  l’Iva agevolata al 10%, "per aiutare non solo le famiglie che hanno un animale domestico, quasi una su due, ma anche i proprietari di negozi di animali, messi duramente alla prova dall’emergenza coronavirus”.

 “Questo periodo ha messo duramente alla prova il nostro Paese- affermaCamillini-  Abbiamo famiglie che hanno visto drasticamente ridursi il loro bilancio familiare. Una aliquota IVA agevolata andrebbe a vantaggio di tutti  dello Stato, dei proprietari di animali, di noi commercianti evitando a molti di abbassare definitivamente la saracinesca ed anche degli altri rami della filiera, dalla produzione alla distribuzione tradizionale"- conclude.