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ANMVI: RISCHI DA SEPARAZIONE

Accattonaggio, iniziative per il sequestro degli animali

Accattonaggio, iniziative per il sequestro degli animali
Lanciata una petizione popolare contro la pratica dell'accattonaggio con gli animali. Comunicato stampa ANMVI.

L'iniziativa è  pensata per intervenire in tutti i casi in cui i cittadini segnalano lo sfruttamento di animali nell'accattonaggio, per verificarne le condizioni ed eventualmente effettuarne il sequestro con le guardie zoofile.

La petizione, indirizzata al sindaco di Milano, chiede sostanzialmente modificare il regolamento comunale di tutela degli animali per "prevedere il sequestro amministrativo di tutti gli animali comunque utilizzati durante la pratica dell'accattonaggio", escludendo dall'applicazione di questa misura solo "gli animali regolarmente detenuti dalla persona priva di fissa dimora, che non li sfrutta".

"Per lo sfruttamento e il maltrattamento degli animali -ha dichiarato Michela Vittoria Brambilla  portavoce della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente- c'è troppa tolleranza a Milano. Basta fare un giro in certe zone per rendersene conto. E' arrivato il momento di cambiare le regole ed agire con maggiore decisione contro questo fenomeno. Poiché amiamo essere concreti, in attesa che la nostra proposta sia discussa e possibilmente approvata dal consiglio comunale, mettiamo a disposizione dei cittadini un servizio privato che possa almeno in parte colmare le evidenti lacune della vigilanza pubblica. D'altra parte - aggiunge - il problema non è solo di Milano ma di tutte le principali città italiane. Perciò partiamo da qui per un campagna anti-sfruttamento di portata nazionale".

Il servizio avrà carattere sperimentale a Milano fino alla fine dell'anno, con l'obiettivo di diventare stabile in tutte le grandi città. I cittadini potranno contribuire a segnalare casi di sfruttamento e maltrattamento di animali sulla strada grazie al servizio di pronto soccorso veterinario realizzato dalla Federazione con Samu Italia onlus e svolto in collaborazione con Leidaa e Leal. Nella città di Milano e Provincia, basterà chiamare la centrale operativa al 3664262649 o il numero nazionale 199.302.118, attivo 24 ore su 24, perché una delle cinque ambulanze veterinarie di Samu Italia, con medico e guardia ecozoofila a bordo, si rechi sul posto, a verificare la segnalazione e a prendere i provvedimenti del caso. Le associazioni copriranno i costi di tutti gli interventi effettuati a favore di animali maltrattati, sfruttati, randagi e che vivono con proprietari in condizioni disagiate. (fonte)

ANMVI: no a drastica separazione – L'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani è molto cauta e invita le amministrazioni locali a non adottare misure drastiche nei confronti del cosiddetto accattonaggio con animali: non si può stabilire a priori l'equivalenza fra disagio sociale e sfruttamento dell'animale. Anzi, il sequestro dell'animale può rivelarsi traumatico e fonte di sofferenza.
Esulando da competenze amministrative circa i divieti di accattonaggio, la separazione dell'animale dal suo proprietario spezza il gruppo sociale che si è instaurato, fatto di modalità di comunicazione e comportamenti, che realizzano a tutti gli effetti un binomio socio-affettivo. "Separare il cane – dichiara Raimondo Colangeli, medico veterinario comportamentalista e Vice Presidente ANMVI- genera sofferenza ed espone l'animale al rischio di depressione, alterazioni comportamentali che potrebbero rendere difficile se non improbabile il suo inserimento in un nuovo contesto familiare". Il gesto indistinto e generalizzato di sottrarre all'affetto del proprietario e di alienare il cane dal gruppo sociale in cui vive è dunque sconsigliato.
Non di rado, fa notare l'ANMVI i cani dei 'senza tetto' sono perfettamente in linea con gli obblighi di legge e perciò la misura del sequestro-separazione appare ancora più illogica; senza considerare che nella esperienza di molti medici veterinari, i cani di queste persone sono spesso accuditi con premure di profilassi e alimentazione, che sono la riprova di come il rapporto uomo-animale sia fondamentale nelle situazioni di disagio socio-economico affettive.
Si può infine osservare – conclude l'ANMVI- come il rapporto dell'uomo con il cane sia, storicamente e antropologicamente, ben dimostrato proprio dalla convivenza "sulla strada", essendo il cane predisposto alla "compagnia" e alla compartecipazione delle attività umane non necessariamente "da salotto". Parlare di "sfruttamento" a scopo di accattonaggio non è sempre pacifico. Il rischio è di generare sofferenza anziché tutela.