• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31174
DIOSSINA

Ambiente e Sanità pubblica: on line i dati su Taranto

Ambiente e Sanità pubblica: on line i dati su Taranto
Disponibile il testo integrale del Rapporto "Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanità pubblica".
Il Rapporto, presentato oggi alle 11.30 a Taranto dal Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, contiene l'aggiornamento agli anni 2003-2009 dello Studio SENTIERI relativo all'area di Taranto, i dati dell'analisi della mortalità, del biomonitoraggio e del rischio sanitario connesso alla qualità dell'aria.

La ricerca indica che a Taranto le morti per tumori e gravi patologie sono nettamente al di sopra della media, mentre la procura cittadina sta valutando se la nuova Autorizzazione integrata ambientale rilasciata allo stabilimento siderurgico Ilva dia sufficienti garanzie per la salvaguardia della salute e dell'ambiente. I dati diffusi dal ministro Renato Balduzzi, riferiti al periodo tra il 1995 e il 2002 e tra il 2003 e il 2009, indicano "che sia tra gli uomini che tra le donne, in entrambi i periodi considerati, sono presenti eccessi di mortalità per le principali cause di morte, specifiche sedi tumorali e specifiche patologie, come anche per la mortalita infantile".

Secondo i ricercatori, gli eccessi per le principali cause di morte vanno dal 7% al 15%. Ma per i bambini fino a un anno di età, l'eccesso è superiore di oltre il 20%, dice il rapporto.
"Questo quadro di mortalita documenta uno stato di salute dei residenti nel Sin (sito di interesse nazionale) di Taranto sfavorevole rispetto alla popolazione regionale, in particolare per le patologie la cui eziologia ammette fra i propri fattori di rischio accertati o sospettati le esposizioni ambientali presenti nel sito", dice ancora il documento.

A Taranto, prima città italiana nella triste classifica Ispra delle emissioni di benzoapirene, un idrocarburo cancerogeno, non c'è solo l'Ilva del Gruppo Riva, ma esistono numerosi impianti industriali, dalla raffineria dell'Eni agli inceneritori passando per un cementificio e due centrali elettriche. Il rapporto indica però proprio il siderurgico come sorgente principale - il 99,74% - di inquinamento nella città pugliese, e che i quartieri che sorgono in prossimità dell'Ilva sono quelli più colpiti, soprattutto dal benzoapirene.

Biomonitoraggio - Le masserie alle quali afferiscono i soggetti inclusi nello studio sono state selezionate in modo da garantire un'ampia dislocazione sul territorio in termini di distanza dal polo industriale e dalla città di Taranto. Gli animali allevati, per lo più ovo-caprini, pascolano localmente nei terreni dell'azienda; gli allevatori presentano abitudini alimentari simili, che includono anche il consumo di alimenti derivanti dalla loro produzione.

I livelli di diossine e PCB osservati nel sangue degli allevatori di masserie nella fascia 0-15 km dal polo industriale sono consistentemente più elevati di quelli osservati a distanze maggiori. Questo dato è coerente con i risultati del monitoraggio alimentare condotto dalla ASL che ha rilevato in questa area numerose situazioni di non conformità rispetto ai limiti di legge.
Per alcuni metalli (in particolare manganese, ma anche arsenico, cadmio e piombo) i livelli nel sangue degli allevatori corrispondono a quelli della fascia medio-alta della popolazione italiana.