Un cane di quattro anni e mezzo, incrocio tra un barboncino e uno yorkshire del peso di circa quattro chili è morto dopo essere stato riconsegnato ai padroni, che l'avevano portata in un centro di toelettatura per animali di Torino. Con la riforma della 281 regole e controlli sulle attività di toelettatura. Obbligo di collaborazione con un medico veterinario.
Ancora un esito tragico probabilmente collegato alle attività di toelettatura. Un cane di quattro anni e mezzo, incrocio tra un barboncino e uno yorkshire del peso di circa quattro chili è morto dopo essere stato riconsegnato ai padroni, che l'avevano portato in un centro di toelettatura per animali di Torino.
I responsabili hanno detto che l'animale si era sentito male durante il trattamento. Il cane era stato poi portato in una clinica veterinaria dove è morto dopo tre giorni di agonia. I proprietari hanno presentato denuncia e sostengono che il cane sia stato picchiato. Gli esami effettuati dal personale della clinica dopo la morte hanno poi evidenziato cause di tipo traumatologico.
I titolari della toelettura si dicono "sbalorditi" di quanto accaduto, "perchè il nostro veterinario di fiducia ci ha detto che non è possibile che un fatto del genere sia potuto avvenire. Il cane è stato solo lavato, toelettato e asciugato. Probabilmente aveva già problemi precedenti. Quanto risultato dal referto medico non può essere frutto di mancanze o ancor peggio di dolo da parte del nostro personale».
La riforma della 281 ha previsto una specifica disciplina per le attività economiche con animali d'affezione, dai negozi alle pensioni, toelettatura compresa. Il testo base adottato dalla Commissione Affari Sociali, infatti, prevede che siano autorizzate dal sindaco previo parere favorevole da parte del servizio veterinario pubblico che accerta che i ricoveri e le aree destinate agli animali posseggano i requisiti igienico-sanitari, tecnici e gestionali, stabiliti con un apposito decreto del Ministero della Salute.
I titolari delle attività con animali d'affezione devono avvalersi della collaborazione di un medico veterinario libero professionista, che assicuri adeguata assistenza sanitaria agli animali medesimi. La vigilanza sulle strutture che svolgono le attività economiche con animali da affezione è esercitata dal servizio veterinario pubblico.
I gestori di attività economiche con animali d'affezione dovranno frequentare corsi di formazione professionale, organizzati dalle Regioni, avvalendosi anche degli Ordini dei medici veterinari,delle organizzazioni veterinarie e delle associazioni riconosciute. La formazione dovrà assicurare la conoscenza delle nozioni riguardanti: benessere animale, zoologia, etologia, tecniche di allevamento, norme igienico sanitarie e cura degli animali.
La riforma dà 18 mesi di tempo alle attività già in essere per adeguarsi. L'unica deroga per le attività di toelettatura riguarda- secondo la proposta di legge- la tenuta del registro annuale di carico e scarico degli animali, alla quale i tolettatori non sono appunto tenuti.