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THAILANDIA

Export, un altro mercato riapre alle carni suine italiane

Export, un altro mercato riapre alle carni suine italiane
La Thailandia riapre il suo mercato alle carni suine stagionate. Rimosso il blocco per PSA. Gemmato: "un riconoscimento alla credibilità del nostro sistema sanitario veterinario". 

Il Department of Livestock Development (Dld) della Thailandia ha ufficialmente autorizzato la ripresa delle importazioni di carne suina stagionata proveniente dall'Italia. Lo comunicano il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Il blocco era stato imposto il 1° febbraio 2022, in seguito alla comparsa di focolai di peste suina africana nel territorio italiano.

Il risultato arriva dopo oltre 2 anni di intensi negoziati, in stretto coordinamento con il ministero della Salute, la struttura commissariale per la peste suina africana e la rappresentanza italiana a Bangkok. "La decisione del Department of Livestock Development thailandese - evidenzia Gemmato in una nota ANSA  - è anche un riconoscimento alla credibilità del nostro sistema sanitario veterinario, alla solidità delle misure messe in campo per il contenimento della Psa e alla qualità delle nostre filiere. E' un risultato che testimonia come salute animale, sicurezza alimentare e competitività economica siano dimensioni interconnesse".

 "Sin dall'inizio dell'emergenza Psa - prosegue Gemmato in una nota - il ministero della Salute ha adottato un approccio rigorosamente tecnico-scientifico, implementando controlli veterinari stringenti e assicurando l'efficacia dei trattamenti di stagionatura e cottura nell'inattivazione del virus. Abbiamo così garantito il massimo livello di sicurezza per i prodotti della salumeria italiana, rendendo possibile una riapertura basata su standard trasparenti e internazionalmente riconosciuti".

Il mercato thailandese - fa sapere il Masaf- rappresenta una fetta importante dell'export di carni suine in Asia e la sua riapertura consentirà di tornare ai livelli di export pre 2022 che si attestavano a circa 7 milioni di euro.