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NOTA DGISAN

Igiene alimentare, ulteriori chiarimenti sull'accesso di animali

Igiene alimentare, ulteriori chiarimenti sull'accesso di animali
Il Ministero della Salute ha fornito ulteriori chiarimenti sulle regole e sulle condizioni di accesso agli animali domestici negli esercizi di vendita di alimenti, supermercati compresi.

“Il tenore della normativa appare abbastanza chiaro, pertanto nei locali o aree laddove i cibi sono preparati, trattati o conservati l'accesso degli animali domestici dovrebbe essere impedito”. Lo scrive il Direttore Generale della Sicurezza Alimentare, Ugo Della Marta, precisando l'applicazione del Regolamento (CE) N. 852/2004 che prescrive (Allegato II, capitolo IX - punto 4)  che nei luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati è necessario che l'Operatore del settore alimentare predisponga procedure adeguate per tenere sotto controllo la presenza di animali infestanti ed impedire l'accesso agli animali domestici.
Anche laddove l'autorità competente autorizzi l'accesso-  in circostanze speciali come ad esempio i cani guida per le persone non vedenti e i cani delle Forze dell'ordine-  l'Operatore dovrà adottare procedure per evitare che esso sia fonte di contaminazioni. 

Anche nel supermercato alimenti ready to eat- La nota ministeriale precisa che il supermercato  "non può essere considerato unicamente ed esclusivamente luogo di distribuzione di alimenti, area per la quale non è previsto un espresso divieto di accesso da parte degli animali domestici nel Regolamento 852/2004". Questo in ragione della presenza di "aree di produzione di alimenti, in molti casi anche ready to eat, quali laboratori di preparazioni di pesce da consumare crudo, laboratori lattiero caseari e di gastronomia".

I regolamenti comunali animal friendly-
Tuttavia, la normativa deve però essere interpretata e applicata "anche tenendo conto dei regolamenti man mano adottati dalle amministrazioni comunali che hanno previsto la possibilità dell'accesso dei cani nei pubblici esercizi". Il Ministero della Salute precisa che "in linea con la normativa vigente, le regole di accesso e le limitazioni devono essere stabilite in primis dal responsabile legale dell'esercizio, sulla base dell'attività svolta e in base alle valutazioni condotte per verificare che sussistano le condizioni necessarie.

Se l'esercente consente l'ingresso negli spazi di vendita- In questo caso, l'esercente deve garantire che gli animali non possano entrare in contatto diretto o indiretto con gli alimenti, sia sfusi che confezionati, dei quali devono sempre essere garantire igiene e sicurezza. Il gestore dell'esercizio dovrà preventivamente valutare l'entità della potenziale contaminazione degli alimenti esposti e la sua capacità di gestire le condizioni in cui si può verificare contaminazione degli alimenti da parte degli animali presenti nei locali (come ad es. la presenza di cani posti nel carrello insieme agli alimenti da comprare), attraverso l'adozione di misure preventive e, se del caso, azioni correttive se il processo non dovesse essere più sotto controllo.
"Ovviamente- precisa la direzione ministeriale-  per consentire l'accesso di animali domestici in un esercizio non devono essere stati disposti specifici divieti sanciti con Regolamenti del Comune in cui si trova l'esercizio di vendita.

Il cliente con animali al seguito- Conclude il Ministero che "sarebbe auspicabile che gli avventori con animali al seguito fossero a conoscenza delle procedure/condizioni definite dall'esercente non solo ai fini igienico sanitari ma anche per evitare che l'animale arrechi danni o disagio a terzi".


Igiene alimenti, Ministero: nessun contatto con gli animali