Italia-Giappone, export di carni e scambio di buone pratiche veterinarie

La cooperazione per la sicurezza alimentare spinge le esportazioni made in Italy. La REV spiegata ai giapponesi.

Dal Sol Levante, il Ministro della Salute Giulia Grillo riferisce di "importanti risultati sul piano dell’accesso al mercato giapponese per alcuni prodotti agroalimentari e di allevamento italiani". Il rappresentante del Ministero dell’Agricoltura giapponese (MAFF), Hiromichi Matsushima, ha infatti accettato la proposta del ministero della Salute italiano per facilitare, attraverso procedure di segregazione, la registrazione di stabilimenti italiani abilitati all’esportazione di prodotti di manzo lavorati, tra cui in particolare la bresaola realizzata con materia prima nazionale.

L’accordo - riferisce una nota stampa - verrà formalizzato nei prossimi giorni, a conclusione del processo di coordinamento con le istanze nazionali coinvolte portato avanti dal ministero della Salute italiano. “Sono molto soddisfatta di questo incontro perché ha confermato il grande rapporto tra i nostri due Paesi. Il lavoro svolto dal ministero della Salute a sostegno dei negoziati bilaterali nei campi della sicurezza alimentare schiude nuove, rilevanti opportunità economiche per le nostre aziende. Sono soddisfatta per l’accordo che consentirà a numerosi bresaolifici italiani di esportare in Giappone".

Buone pratiche in veterinaria- Il ministro Grillo ha quindi proposto di finalizzare un Memorandum d’intesa con le competenti Autorità giapponesi per favorire lo scambio di esperienze e di buone pratiche nei campi della sanità e della veterinaria, "riscontrando vivo interesse da parte del governo giapponese".
Fra le esperienze condivise, figura anche la Ricetta Elettronica Veterinaria (REV): nei giorni precedenti il G20 di Osaka, una delegazione giapponese ha infatti visitato una struttura veterinaria italiana e un allevamento nazionale per conoscere da vicino la tracciabilità elettronica dei farmaci veterinari.