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EUROBAROMETRO

Alimenti: italiani più attenti alla provenienza che all'etica

Alimenti: italiani più attenti alla provenienza che all'etica
Italiani a confronto con gli Europei: fact sheet di Eurobarometro sull'approccio dei cittadini alla sicurezza alimentare.


Rispetto ai cittadini dei 28 Paesi europei, gli italiani che si dichiarano personalmente interessati al tema della sicurezza alimentare sono meno della metà (il 17% contro il 41%). Tuttavia gli attribuiscono molta più importanza e superano gli europei (61% contro 50%) in fatto di attenzione ai rischi quando comprano un alimento. I dati sono di Europbarometro che li pubblica in occasione della prima Giornata Mondiale sulla Sicurezza Alimentare.

Dopo i media, gli specialisti- Per tutti- europei (69%) e italiani (68%) -la televisione è la principale fonte di informazione in fatto di sicurezza alimentare. Seguono nell'ordine: Internet (social esclusi), giornali, familiari e conoscenti, radio e social media, tutti seguiti dagli italiani con percentuali inferiori.
I nostri connazionali danno invece molto più ascolto a medici, specialisti nutrizionisti ed esperti (sono la prima fonte di informazione dopo i media) e si affidano più degli europei a pubblicazioni di settore, conferenze, negozianti locali e bancherelle di strada.

Provenienza e convinzioni etiche- Se da un lato si dicono meno attenti al costo e al sapore, gli italiani danno invece molta più importanza alla provenienza degli alimenti di quanto non facciano gli europei e li superano, sia pure di un solo punto percentuale (20% contro 19%), per approccio etico in fase di acquisto. La rispondenza del prodotto con i principi etici personali ( sia compatibile o meno con le proprie convinzioni in termini di religione, benessere animale e tutela ambientale) conta per il 20% degli italiani ( il 19% per gli europei).

Nella scala dei fattori che influenzano gli acquisti la provenienza è al top, mentre i principi etici sono all'ultimo posto, sia per gli italiani che per gli europei.
Allineato all'Europa, sia pure al di sotto di due punti percentuali, il valore che gli italiani attribuiscono ai valori nutrizionali (quantità di vitamine, proteine, zuccheri).

Reazioni alle informazioni sui rischi- Le informazioni sentite o lette su un rischio alimentare hanno fatto cambiare i comportamenti alimentari- in maniera permanente e almeno una volta nella vita- al 33% degli europei e al 26% degli italiani
Le abitudini alimentari (dieta, modo di cucinare o di conservare i cibi) sono state modificate per un certo periodo almeno una volta nella vita dal 35% degli italiani (33% dato europeo). Europa e Italia si allineano nelle reazioni più soft: il 24% degli italiani (21% UE) si è preoccupato ma non ha cambiato abitudini, mentre il 7% ( 9% UE) dichiara di non essersi nemmeno preoccupato.

Informazioni complicate- Per il 36% degli europei e per il 31% degli italiani le informazioni sulla sicurezza alimentare sono complicate e troppo tecniche. E quando lo sono, il 26% degli italiani dichiara di abbassare la fiducia nella fonte di informazione.

2019 Eurobarometer full report

pdfFACT_SHEET_ITALIA.pdf1.2 MB
Fact sheet Italia (IT)