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NUOVO DECRETO MIPAAFT

Acquacoltura italiana: separazione in mare fra quella bio e non bio

Acquacoltura italiana: separazione in mare fra quella bio e non bio
Raggiunta l'intesa in Conferenza Stato-Regioni sul nuovo decreto Mipaaft per lo sviluppo dell'acquacoltura biologica. Criteri di separazione da quella non bio.


L'intesa modifica il D.M. 30 luglio 2010, n. 11954, che attua in Italia le regole europee sulla produzione di animali e di alghe marine dell'acquacoltura biologica.

L'aggiornamento del decreto tiene conto del parere del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura) e armonizza il settore dell'allevamento biologico di molluschi bivalvi per favorine lo sviluppo.

Il parere del CREA- A luglio dell'anno scorso il Centro si è espresso sull'opportunità di conservare o modificare la distanza minima tra unità di produzione biologiche e non biologiche negli allevamenti italiani di molluschi bivalvi, per salvaguardare la corretta applicazione del metodo biologico in acqualcoltura.
Inoltre, il CREA ha evidenziato che le condizioni meteo-marine degli ambienti italiani, dove viene svolta la venericoltura, rappresentano una situazione naturale che detemina una adeguata separazione tra le unità di produzione; infine la ricerca nazionale ha evidenziato la non sussistenza, per l'Italia, di ragioni tecnico-scientifiche a supporto del mantenimento di una distanza minima tra unità di produzione biologiche e unità di produzione non biologiche di taluni tipi di allevamenti.

Il requisito della "adeguata separazione"- Il requisito di una adeguata separazione tra le unità di produzione biologica e non biologica è previsto dal Regolamento Europeo 889/2008. Con il nuovo decreto si stabilisce che a deteminare la separazione concorrono "la situazione naturale, l'andamento delle maree, impianti di distribuzione dell'acqua distinti o l'ubicazione delle unità di produzione biologica a monte delle unità di produzione non biologica, anche con riferimento al regime prevalente delle correnti marine".

Sempre in ottemperanza al medesimo regolamento europeo, il decreto approvato dalla Stato Regioni, stabilisce che nel caso della molluschicoltura, se non è possibile garantire una adeguata separazione, “si applica una distanza minima tra unità biologiche e non biologiche di 150 metri.

L’autorizzazione all’esercizio dell'acqualcoltura, dovrà infine tenere conto anche di aspetti gestionali e di manipolazione differenziati per gli animali allevati con metodo bio o con metodo non bio.

pdfDOCUMENTO_DI_INTESA_E_TESTO_DEL_DECRETO.pdf929.65 KB