Il Comune di Perugia si mobilita contro la FIP. Il Consiglio regionale si è impegnato ad avviare un confronto con rappresentanze veterinarie e animaliste locali. Il 6 ottobre scorso è stato approvato a larga maggioranza un ordine del giorno presentato dai consiglieri Federico Maria Phellas (Pd) e Simone Cenci (Anima Perugia) avente ad oggetto: “Tutela della salute dei gatti e dei loro proprietari: accesso sicuro ai farmaci contro la Fip”. Il Consiglio regionale ha preso le mosse dalle iniziative parlamentari che da tempo chiedono al Ministero della salute soluzioni per garantire cure sicure, legali ed efficaci.
Illustrando l’atto, Cenci ha riferito che la peritonite infettiva felina (FIP) è una malattia virale grave e quasi sempre fatale, causata da una mutazione del coronavirus felino, che colpisce gatti domestici e randagi, in particolare quelli che vivono in comunità feline, gattili e rifugi. Studi internazionali e casi clinici confermano l’efficacia del principio attivo GS-441524, derivato dal Remdesivir, nel trattamento della Fip, con percentuali di guarigione superiori al1’80%, ma in Italia il farmaco non è autorizzato.
Gli impegni assunti dal Comune di Perugia- L'ordine del giorno impegna l'amministrazione perugina ad avviare un tavolo di collaborazione con la Asl, le associazioni veterinarie e le realtà del volontariato animalista, l’Ordine dei Medici Veterinari e il Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia.
Gli obiettivi dell'iniziativa sono molteplici: offrire supporto ai proprietari di gatti colpiti da Fip, anche in termini di assistenza legale e orientamento clinico; contribuire alla raccolta di dati epidemiologici attraverso un censimento comunale/territoriale dei casi di Fip, utile alla ricerca e al monitoraggio della malattia; garantire un’informazione scientificamente solida e legalmente inquadrata;
Inoltre l'ordine del giorno approvato impegna l'Amministrazione a promuovere, compatibilmente con le competenze comunali e senza aggravio di spesa per le casse pubbliche, una campagna di sensibilizzazione pubblica sull’esistenza della Fip felina, i suoi sintomi, l’attuale mancanza di cure autorizzate in Italia e i pericoli legati al ricorso a canali non ufficiali per procurarsi i farmaci.
Infine, c'è l'impegno a sostenere ogni iniziativa, anche in sede istituzionale e interistituzionale, utile a garantire un accesso legale, sicuro ed equo a farmaci salvavita per i gatti affetti da Fip, ribadendo l’urgenza di colmare un vuoto normativo che espone proprietari, veterinari e animali a situazioni ingiuste e complicate sotto il profilo sanitario e giuridico.
-ad attivarsi presso le autorità competenti affinché siano introdotte misure concrete di sostegno economico e strumenti per l’abbattimento dei costi del farmaco così da renderlo realmente accessibile a tutti i cittadini.
Elena Fruganti (FdI), alla luce di quanto emerso in commissione, ha rilevato che la cura della Fip ha un costo estremamente elevato. Eticamente, pur comprendendo l’affetto verso gli animali da affezione, secondo la consigliera è forse necessario porsi il problema di ottimizzare la spesa. Anche parlare di sensibilizzazione e di accesso legale alle terapie a costo zero per Fruganti non appare plausibile.
Phellas ha ribadito che il senso dell’odg è promuovere una cura per una malattia fino a poco tempo fa mortale. A suo avviso, ancora c’è confusione circa le procedure previste; si vuole quindi fornire un sostegno a chi affronta un momento difficile con riguardo agli animali da affezione. L’odg – ha chiarito il consigliere – non contrappone persone e animali: la cura e compassione non si dividono per specie. Non si chiede di sottrarre risorse alla sanità umana ma di applicare il concetto di One Health promosso dall’Oms che lega in modo indissolubile la salute delle persone, degli animali e dell’ambiente.