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AMBIENTE E SALUTE

Poligono di Torre Veneri, ok a campionamento veterinario

Poligono di Torre Veneri, ok a campionamento veterinario
Il Dipartimento Veterinario della ASL Lecce ha predisposto le analisi marine e terrestri da effettuarsi sull'area del Poligono.
Il campionamento veterinario fa seguito alla collaborazione in essere tra il Comune di Lecce e le Forze Armate. Le analisi biologiche sono tese ad individuare le eventuali conseguenze scaturite dalla grande quantità di munizioni utilizzate per le esercitazioni. Saranno concordate con i tecnici dell'Assessorato all'Ambiente, saranno eseguite su alcuni campioni di molluschi, unica specie ad abitare in maniera stanziale i fondali di pertinenza del Poligono. I pesci che popolano il mare Adriatico, infatti, difficilmente risultano occupare determinate aree marine in maniera continuativa. Un'analisi condotta su esemplari ittici sarebbe stata poco indicativa dell'effettiva situazione. Una bonifica dei fondali non è mai stata condotta.

L'Esercito ha inoltre dato il via agli interventi di rimozione dei sedimenti che ostruiscono le foci a mare dei canali di bonifica presso l'area militare di Torre Veneri. Per l'Assessore Andrea Guido "un' area dal così alto valore naturalistico e paesaggistico –al di là di tutte le problematiche sollevate anche a livello nazionale negli ultimi mesi e legate all'utilizzo o meno dell'uranio impoverito, merita di essere salvaguardata in ogni suo aspetto".
"Con questo intervento volto al ripristino della funzionalità idrauliche dei canali di bonifica esistenti sull'area militare si sono evitati enormi rischi- prosegue Guido- se l'Esercito non avesse proceduto alla rimozione dei detriti accumulatisi in corrispondenza degli sbocchi al mare dei canali e dovuti al naturale moto ondoso – conclude Guido – si sarebbe verificato il ristagnamento di tutte le acque degli stessi canali con probabili ulteriori inconvenienti di carattere idrogeologico e un conseguente incremento della presenza delle zanzare nel corso dell'estate".

Il Poligono, la cui attività militare è decennale, prende il nome da una delle torri saracene situate lungo il litorale leccese e insiste nell'area situata tra il Parco regionale Bosco e Paludi di Rauccio e l'oasi delle Cesine. Sono circa duecento le giornate dedicate ogni anno alle esercitazioni con accumulo di munizioni e residui. Sulla questione convergono le conclusioni della commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito – guidata dal salentino Rosario Giorgio Costa - che ha concluso la sua attività il 9 gennaio 2013. Il governo ha deciso lo stanziamento di 75 milioni di euro per la bonifica dei poligoni presenti in Italia.

pdfRELAZIONE_COMMISSIONE_DINCHIESTA_URANIO_IMPOVERITO.pdf1.48 MB