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VIGILANZA PREVIDENZIALE

COVID: "Le Casse sono un pilastro di stabilità sociale"

COVID: "Le Casse sono un pilastro di stabilità sociale"
Le Casse confermano una crescente capacità di indirizzare capitali verso l’economia reale. Ma è necessario affrontare "il tema della regolarità contributiva".
A dirlo è  il Presidente della COVIP, Mario Pepe,  presentando il rapporto “Casse di previdenza. Gli investimenti: dimensioni e composizione – anno 2024”. Il rapporto, pubblicato sul sito della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione-  fornisce il quadro degli aspetti più significativi che caratterizzano le risorse detenute dalle casse, integrando le informazioni aggregate con elementi di maggiore dettaglio riferiti ai singoli portafogli.

Un quadro "complessivamente positivo".- La vigilanza sulle Casse di previdenza "rappresenta oggi uno dei pilastri della stabilità sociale del Paese"- ha dichiarato il Presidente della Covip nel suo intervento. "Parliamo di un comparto che amministra patrimoni ingenti, che raccoglie e investe risorse obbligatorie di milioni di professionisti, e che svolge una funzione non solo economica ma anche sociale e di interesse pubblico"- dichiara il Presidente Pepe. "Oggi rappresentano un pilastro della previdenza italiana e un attore significativo nel panorama finanziario del Paese" ha aggiunto .

Numeri in crescita- L’attivo totale delle casse di previdenza a fine 2024 è di 125,1 miliardi di euro, il 9,8% più del 2023; il peso rispetto al PIL si attesta al 5,7%. Negli ultimi dieci anni le risorse complessive del settore sono cresciute di 53,2 miliardi, pari in media al 5,7% su base annua. Alla variazione dell’attivo concorrono diversi fattori, quali essenzialmente i saldi previdenziali per contributi incassati e prestazioni erogate e la redditività degli investimenti. Nel 2024 il flusso complessivo dei contributi al netto delle prestazioni si è attestato a 4,4 miliardi di euro. La redditività media degli investimenti è stata pari al7%, grazie all’andamento favorevole dei mercati finanziari; sul più ampio orizzonte decennale, la redditività media annua composta è del 2,9%.

Allarme sui contributi non versati- Il Presidente ha messo in luce che in 6 Enti, si concentra l’80 per cento circa dei crediti contributivi netti, per importi compresi fra 0,4 miliardi di euro e 2,4 miliardi di euro. "Si tratta di una cifra considerevole, che non può essere interpretata come una mera posta contabile, ma come un indicatore di criticità strutturale"- afferma il numero Uno della COVID, che spiega: "Anche con il passaggio al metodo di calcolo contributivo, la struttura del sistema resta fondata sulla collettività dei versamenti, e non sul sistema della capitalizzazione individuale. Ne deriva che ogni situazione di irregolarità non incide solo sul singolo, ma sull’intera comunità degli iscritti, alterando gli equilibri interni e i principi di equità".

"Riscossione gentile e pace contributiva- Dalla COVIP arrivano proposte di modifica dei regolamenti delle Casse, che "potrebbero, ad esempio, prevedere
meccanismi di riscossione “gentile”, ispirati a una sorta di “pace contributiva”,- afferma il Presidente Pepe- tale per cui sanzioni e interessi vengano fortemente ridotti o quasi annullati a fronte, ad esempio, di finanziamenti dedicati di rientro".
Inoltre, "la definizione di convenzioni potrebbe agevolare la capacità degli iscritti di versare quanto dovuto, maturare la prestazione previdenziale e garantire migliori condizioni finanziarie"


“Casse di previdenza. Gli investimenti: dimensioni e composizione”
Rapporto COVID - anno 2024