Dal 30 marzo ad oggi sono state presentate circa 300 domande per ricevere l'indennità straordinaria per COVID-19. Ammesse la metà.
L'assistenza straordinaria da COVID-19, deliberata dal Cda dell'Enpav è stata presentata da circa 300 Medici Veterinari. Gli uffici dell'Ente stanno ultimando la verifica dei requisiti e, ad oggi, risultano ammesse all'indennità circa la metà delle istanze. Le verifiche riguardano l'effettiva sussistenza dei requisiti per ricevere questa una tantum, in base alla gravità della situazione, con i importi fra i 1000 e i 4mila euro per i casi di isolamento, quarantena o ricovero. In particolare:
• 4000 Euro per chi è stato ricoverato in ospedale in terapia intensiva
• 2000 Euro per chi è stato ricoverato in ospedale, ma non in terapia intensiva
• 1000 Euro per i liberi professionisti a cui siano stati prescritti da Asl, Atp o ordinanza, l’isolamento domiciliare obbligatorio o la quarantena.
Sono soprattutto Medici Veterinari del Nord Italia, gli iscritti all'Enpav a cui andrà l'assistenza straordinaria, ricordando che l'indennità è estesa agli iscritti di tutta Italia che siano stati costretti dalla malattia ad interrompere l'attività professionale. Gli aiuti non sono elargiti sotto forma di sostegno al reddito, ma rientrano nelle forme di assistenza che l'Ente può erogare per espressa previsione statutaria.
All'indennità per COVID-19 si aggiungono misure di carattere strettamente previdenziale, valevoli per tutti gli iscritti all'Enpav: tutti i contributi sono stati sospesi fino al 31 maggio.
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