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ETICHETTATURA

Il "paradosso" delle carni suine trasformate

Il "paradosso" delle carni suine trasformate
Sarà prorogato il decreto sperimentale 6 agosto 2020 in scadenza al 31 dicembre. L'ha detto il Sottosegretario al Mipaaf Battistoni che annuncia azioni sulla UE per modificare le regole dell'etichettatura.

Il 1 febbraio 2021 è entrato in vigore il decreto 6 agosto 2020 sull'indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell'etichetta delle carni suine trasformate. Il decreto impone l'obbligo di indicare sulle etichette degli alimenti, quali quelli di carni di ungulati domestici della specie suina macinate, separate meccanicamente, preparazioni di carni suine e prodotti a base di carne suina.

"Accade però che sui banconi dei super e ipermercati si trovino salumi porzionati e confezionati sul punto vendita della grande distribuzione o in laboratori cui la catena affidi l'operazione, che non recano le informazioni previste dal suddetto decreto"- osserva l'On Guglielmo Golinelli (Lega) in una interrogazione al Ministero delle Politiche Agricole.

Il decreto si applica ai prodotti preimballati, ovvero confezionati dal produttore nel salumificio e la definizione di alimento preimballato, secondo il regolamento europeo 1169/2011 sull'etichettatura, non comprende gli alimenti imballati nei luoghi di vendita"- fa notare Golinelli.  "Un paradosso"- dichiara- chiedendo la proroga del decreto 6 agosto 2020 oltre la data del 31 dicembre 2021, "nonché di estendere l'obbligo di origine delle materie prime in etichetta a tutti gli alimenti".

"Stiamo implementando l'azione a livello di Unione europea con l'obiettivo di favorire un'evoluzione della normativa comunitaria attraverso la revisione del Regolamento (UE) n. 1169 del 2011"- ha risposto il Sottosegretario al Mipaaf Francesco Battistoni. "A causa di una lacuna del Regolamento europeo, è possibile eludere l'obbligo di etichettare gli alimenti imballati nei luoghi di vendita, pertanto, considerato che è nostra intenzione prorogare i decreti, attualmente in essere, che recano l'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle materie prime, valuteremo anche l'estensione ad ulteriori alimenti"- ha concluso.

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