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ORDINANZA DI PALAZZO SPADA

Orsa JJ4, Consiglio di Stato: è in letargo, nessun pericolo

Orsa JJ4, Consiglio di Stato: è in letargo, nessun pericolo
Nel periodo invernale l’orsa JJ4 è in letargo. Tanto basta al Consiglio di Stato per far decadere i profili di pericolosità. Nuovo ricorso per la reintroduzione in natura di M57.


Per lasciare in libertà l'orsa JJ4, accogliendo l'istanza di Oipa e Enpa, è sufficiente considerare che sarà in letargo fino a marzo. Il 12 dicembre scorso, il Consiglio di Stato non ha ravvisato profili di pericolosità, tali da giustificarne la cattura. I Giudici di Palazzo Spada hanno invece rinviato alla fase di merito una disamina approfondita dell'ordinanza di cattura emanata dal Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. Si valuterà in quella sede la correttezza dell’ordinanza contingibile per la cattura e la captivazione dell’orsa.

Enpa e Oipa  da tempo chiedono la sospensiva dell'ordinanza che, la scorsa estate, aveva decretato per l'orsa un "ergastolo". Con la decisione del 12 dicembre- affermano le associazioni- il Consiglio di Stato ha invece contrapposto  "un vero diritto di natura, vale a dire quello alla libertà e alla pratica dei ritmi naturali che le spettano, a lei come agli altri orsi italiani, nella fase delicatissima del letargo, che costituisce una prova cruciale per la sopravvivenza della specie".

Palazzo Spada rileva  "l'insufficiente istruttoria che ha portato il presidente della Provincia di Trento al giudizio di pericolosità dell'orsa e che ha determinato, per motivi di sicurezza pubblica, l'ordine di catturare l'arsa (e non i suoi tre cuccioli) e di custodirla in modo definitivo nel recinto di Casteller".

E sempre Enpa e Oipa, ieri hanno annunciato il loro ricorso al Consiglio di Stato per un altro esemplare trentino, l'orso M57, "che da quattro mesi- dicono- langue nella gabbia del Casteller, a Trento, sulla base di una condanna sommaria e senza fondamento". Secondo le ricorrenti, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha violato il dettato del Pacobace senza una vera istruttoria e senza il coinvolgimento dell'Istituto scientifico nazionale di riferimento, l'Ispra.
L'obiettivo è il trasferimento dell'orso in un recinto più grande e idoneo a garantirne il benessere, "al fine di disabituarlo alla presenza umana per prepararlo alla definitiva reintroduzione in natura".


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