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EQUO COMPENSO

TAR Marche: bando nullo se il compenso è sotto i parametri

TAR Marche: bando nullo se il compenso è sotto i parametri
Accolto il ricorso dell'Ordine dei commercialisti. Quella del giudice marchigiano è la prima sentenza che vincola le PA ai parametri professionali.


Hanno ragione gli Ordini dei commercialisti di Ancona e Pesaro e Urbino. Il TAR Marche ha infatti accolto il loro ricorso contro la Provincia di Macerata che, nel 2018, bandiva la nomina ad un incarico incarico professionale per un compenso tre volte inferiore a quello stabilito dai parametri applicabili alla categoria.

All'epoca del bando di Macerata era già entrata in vigore la norma nazionale sull'equo compenso (Legge di Bilancio 205/2017), la stessa  recentemente messa in discussione dal Tar Lazio, secondo il quale la gratuità della prestazione professionale può rappresentare una legittima richiesta della Pubblica Amministrazione (del Ministero delle Finanze nel caso esaminato dal Tribunale romano).

Di avviso diverso il Tribunale Amministrativo marchigiano che ha salvato il principio dell'equo compenso: nell’affidamento dei servizi professionali, le pubbliche amministrazioni sono tenute a corrispondere un compenso congruo ed equo, ovvero proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto. Ma la sentenza del TAR Marche si distingue soprattutto per avere stabilito un nesso con i parametri professionali. Per individuare l'equità del compenso, afferma il giudice, occorre far riferimento ai parametri stabiliti dai singoli decreti ministeriali per ciascuna categoria di professionisti.

Anche i Medici Veterinari hanno il loro "decreto parametri", il cui carattere vincolante è stato sancito dalla norma nazionale del 2017 e da numerose leggi regionali.

La perentorietà del vincolo ai parametri non è però pacifica per la giurisprudenza, per questo i liberi professionisti hanno chiesto di perfezionare la norma nazionale per fugare ogni dubbio interpretativo. L'ultima sollecitazione è arrivata dal congresso nazionale di Confprofessioni del 21 novembre. Anche il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, pur soddisfatto di questa sentenza "estremamente importante", si augura che faccia "da sprone per una rapida e piena approvazione dell'equo compenso per i professionisti italiani, colmando il vuoto apertosi anni fa con la dannosa eliminazione delle tariffe minime".

Dai lavori congressuali di Confprofessioni è arrivato l'invito per il Viceministro all'Economia Antonio Misiani- presente in sala- di togliere il bando a "compenso zero" dal sito del Mef.

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