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CASSAZIONE

Frena per non investire il cane. Il passeggero non va risarcito

Frena per non investire il cane. Il passeggero non va risarcito
Per evitare l'investimento di un cane, il conducente effettua una brusca frenata. Non è dovuto il risarcimento del danno al passeggero.

Per evitare l'investimento di un cane, il conducente effettua una brusca frenata. Il passeggero subisce un infortunio e riporta lesioni gravi, tanto da richiedere un risarcimento danni. Ma il Giudice di pace respinge la domanda e così pure la Corte di Cassazione (sentenza 6813 del 19 marzo 2013): se sono state adottate tutte le misure idonee a evitare il sinistro non si configura nessun nesso casuale tra evento e pregiudizio.

Per la sesta sezione civile, il conducente ha adottato tutte le misure idonee a evitare il danno configurando nessun nesso casuale tra evento (la frenata) e il danno. Inoltre, la condotta di guida del conducente è stata corretta e che la passeggera indossava la cintura di sicurezza e, come chiarito dal ctu, una frenata, per quanto brusca, non era sufficiente a determinare le lesioni riportate dalla donna, la cui eziologia andava piuttosto ricercata nelle patologie, e segnatamente nell'osteoporosi, dalle quali la stessa era affetta.

La massima - In tema di sinistri derivanti dalla circolazione stradale, l'apprezzamento del giudice di merito relativo, tra l'altro, all'esclusione del rapporto di causalità tra i comportamenti dei singoli soggetti e l'evento dannoso, si concreta in un giudizio di mero fatto, che resta sottratto al sindacato di legittimità, qualora il ragionamento posto a base delle conclusioni sia caratterizzato da completezza, correttezza e coerenza sul piano logico-giuridico (nella specie, non è dovuto il risarcimento del danno al passeggero che per la frenata brusca del conducente per evitare di investire il cane riporta lesioni gravi: se sono state adottate tutte le misure idonee a
evitare il sinistro non si configura nessun nesso casuale tra evento e il danno). (fonte: cassazione.net)