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Cassazione, caduta causata da cane piccolissimo

Cassazione, caduta causata da cane piccolissimo
Non ha diritto al risarcimento del danno la donna che inciampa sul cane di piccolissima taglia a meno che questa non riesca a provare che l'animale era d'intralcio al passaggio. Lo ha sancito la Corte di Cassazione. Anche se ci sono state lesioni.

Non ha diritto al risarcimento del danno la donna che inciampa sul cane di piccolissima taglia a meno che questa non riesca a provare che l'animale era d'intralcio al passaggio.

Lo ha sancito la Corte di Cassazione. Anche se ci sono state lesioni personali giudicate guaribili in 45 giorni, avendo omesso per colpa generica di controllare il cane, il proprietario non è tenuto a risarcire il danno per la caduta a terra causata dall'inciampo.

Si legge in sentenza che "qualora l'imputato convenuto nel giudizio civile di risarcimento del danno promosso dalla danneggiata nei suoi confronti intenda giovarsi della pronunzia penale assolutoria, il giudice civile dovrà, com'è ovvio, preliminarmente accertare la ricorrenza in concreto dei requisiti cui l'articolo 652 del codice di rito subordina l'efficacia della sentenza penale di assoluzione divenuta irrevocabile nei confronti del danneggiato non costituito parte civile,essendo comunque pacifico che alla motivazione della sentenza impugnata avrebbe dovuto far seguito l'assoluzione dell'imputato con ampia formula liberatoria".

Il cagnolino, di soli sei mesi, di piccolissima taglia e di quattro chili era certo un ingombro molto meno rischioso del voluminoso bagagli che la donna portava con sé mentre si recava alla stazione ferroviaria. Inoltre la zona era frequentata da randagi, pertanto o si prova che il cagnolino è stato la vera causa della caduta o il risarcimento non può essere riconosciuto.