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FOCAL POINT EFSA

Telecamere nei macelli e carni halal: quo vadis?

Telecamere nei macelli e carni halal: quo vadis?
Come conciliare privacy e trasparenza in tema di protezione degli animali e di macellazione: il tema aprirà il Master SPIVIA. A Perugia il 31 maggio.

Il Focal Point italiano di EFSA - presso la Dgocts- segnala il convegno Macellazione inconsapevole, telecamere nei macelli e carni halal: quo vadis?  L'evento si terrà a Perugia, in occasione dell’inaugurazione del secondo anno accademico del Master in sanità pubblica veterinaria e igiene degli alimenti (SPIVIA), presso l’Università degli studi di Perugia.

Sottotitolo del convegno: Come conciliare privacy e trasparenza in tema di protezione degli animali e di macellazione. La recente pronuncia della Corte di giustizia dell'Unione europea ha infatti aperto il dibattito sul rapporto fra riservatezza dei dati personali e sui sistemi di videosorveglianza negli stabilimenti di macellazione. 

La macellazione rituale islamica, autorizzata per garantire la libertà religiosa, non prevede lo stordimento prima dell'abbattimento dell'animale. Per questo secondo i giudici della Corte di giustizia dell'Unione europea le carni così ottenute non possono avere la certificazione biologica.
La sentenza - spiegano gli organizzatori- mette fine a un contenzioso nato in Francia nel 2012, quando l’Oaba (Oeuvre d’Assistance aux Bêtes d’Abattoirs), un’associazione animalista, aveva chiesto al ministero dell’Agricoltura d'Oltralpe di vietare la dicitura ‘agricoltura biologica’ sulle pubblicità e sulle confezioni
di hamburger di carne bovina certificati halal e provenienti da animali macellati senza stordimento.La Corte di Strasburgo ha risposto bocciando il logo di produzione biologica per le carni halal.

In Italia, la normativa di riferimento è il Regolamento (CE) n. 1099/2009 in base al quale, gli operatori o il personale addetto devono adottare provvedimenti per evitare e ridurre al minimo l’ansia e la sofferenza degli animali durante il processo di macellazione o abbattimento, tenendo conto delle migliori pratiche nel settore e d ei metodi consentiti dal regolamento stesso. Se gli operatori o il personale addetto all’abbattimento violano una delle disposizioni del regolamento 1099/2009 o ricorrono alle pratiche consentite senza applicare i metodi più avanzati, procurando per negligenza o
intenzionalmente dolore, ansia o sofferenza agli animali, sono punibili puniti in base al d.lgs. 131/2013.

La Corte di Cassazione nazionale ha sancito la responsabilità penale in capo agli operatori o al personale del macello che cagionano sofferenze psicofisiche in animali destinati alla macellazione., con delle sanzioni amministrative pecuniarie (art. 544 ter del codice penale, rubricato “Maltrattamento di animali”).

Nel corso del convegno  (programma e iscrizione) saranno affrontati gli aspetti medico -veterinari, etici e sociali del benessere animale congiuntamente a quelli di tutela della privacy.