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Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità da gennaio 2026. Buone feste!


CMA - RCVS

Corporates, l'Antitrust del Regno Unito chiede regole

Corporates, l'Antitrust del Regno Unito chiede regole
Nel 2026 si chiuderà la procedura di indagine, avviata nel Regno Unito dall'Antitrust sui Large Veterinary Groups. FNOVI: stime e proiezioni in Italia al 2030.
L’Antitrust britannica è stata la prima, in Europa, ad analizzare il libero mercato delle prestazioni veterinarie con esiti regolatori. Il mese scorso, la CMA ha pubblicato le sue prime conclusioni, incontrando l'attenzione della BSAVA e del Royal College of Veterinary Surgeons. L'iniziativa sarà il viatico di una riforma del Veterinary Surgeons Act, il Testo Unico delle leggi veterinarie del Regno Unito. L’indagine ha riguardato le strutture veterinarie organizzate in forma di impresa, con un occhio particolarmente attento ai sei grandi gruppi attivi nel Regno Unito, le cosiddette corporates, che possiedono il 60 per cento delle attività veterinarie.

Aec - Adverse effect on competition- L'Antitrust britannica ha analizzato il comportamento sul mercato dei Large Veterinary Groups (aggregazioni da 15 strutture in su), in contrapposizione alle attività veterinarie indipendenti.  La verifica dei comportamenti competititivi- tesa a verificare se il mercato delle prestazioni veterinarie funzioni correttamente, nell’interesse dei clienti finali e dei professionisti indipendenti -ha messo in luce numerosi effetti distorsivi (Aec - Adverse effect on competition) insieme a un diffuso rincaro dei prezzi. 

Contromisure- Sul rapporto finale dell’Authority britannica (Veterinary services for household pets) è stata aperta una consultazione pubblica, che si è chiusa a novembre con i contributi delle organizzazioni veterinarie. Tra le proposte regolatorie, CMA suggerisce misure volte a consentire ai clienti di
Scegliere consapevolmente tra le offerte di servizi veterinari, anche richiedendo alle strutture veterinarie di pubblicare listini prezzi completi
• Consentire una comparazione online delle tariffe;
• Sapere se una struttura è indipendente o se fa parte di un grande gruppo 
«Non stiamo dicendo che i grandi gruppi non si comportino in modo etico»- afferma Martin Coleman, curatore per Cma dell’indagine. “Le nostre preoccupazioni  - indicano che nel mercato dei servizi veterinari la concorrenza potrebbe essere notevolmente migliorata e che è necessaria una regolamentazione più efficace”.

RCVS- Entro il 22 maggio 2026 le proposte regolatorie saranno discusse con il Royal Veterinary College, per tradursi in un intervento normativo.“Siamo lieti -dichiara Linda Belton, Senior Vice President RCVS- che le raccomandazioni della CMA supportino le nostre richieste di lunga data di una riforma legislativa, in particolare di una regolamentazione per legge del business veterinario”. Tuttavia, RCVS esprime riserve sulla proposta di un comparatore tariffario on line, "troppo oneroso da gestire e complesso da comprendere, senza raggiungere gli scopi previsti". 

Indagini in altri Paesi- A ruota, anche le agenzie omologhe di tre Paesi-  Francia, Paesi Bassi e Svezia- hanno avviato indagini sui servizi veterinari del loro Paese per analizzare i comportamenti del mercato e i meccanismi della concorrenza. L'Agenzia francese ha terminato l'inchiesta formulando alcune raccomandazioni, ma senza ravvisare la necessità di un intervento regolatorio. 

In Italia- Secondo i dati presentati al Consiglio Nazionale della FNOVI, a Crotone nel fine settimana trascorso, si prevede che in Italia, di qui al 2033, i  fondi di investimento avranno integrato il 25% di tutte le cliniche. Tra poco meno di 10 anni il mercato consolidato in Italia avrà circa il 50% del fatturato del settore. Il restante 50% rimarrà completamente indipendente ma produrrà solo il 15% del fatturato restante.

UK, il mercato non funziona
Professione Veterinaria 37/2025
Veterinary services for household pets
Competition and Markets Authority (CMA)
Corporates e «nuova etica» della libera professione
Consiglio Nazionale FNOVI