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FUR FREE EUROPE

Animali da pelliccia, la UE lancia un call for evidence

Animali da pelliccia, la UE lancia un call for evidence
La Commissione Europea ha lanciato una Call For Evidence: fino al 1 agosto chiede contributi agli stakeholders sulla iniziativa "Fur Free Europe".

Un bando totale dell'allevamento di animali da pelliccia nell'Unione Europea. Lo chiedono i promotori dell'iniziativa "Basta pellicce in Europa" avviata nel 2023 e presa in carico dalla Commissione Europea nel suo programma di miglioramento del benessere animale. Le conclusioni giuridiche e politiche, a cui è giunta la Commissione portano ad una serie di azioni, anche di tipo consultivo oltre che scientifico, prima di un intervento regolatorio.

Con la Call For Evidence - in corso fino al 1 agosto- la Commissione si rivolge in particolare agli allevatori di animali da pelliccia, alle aziende collegate a questo settore (produttori di mangimi, lavorazione delle pellicce, produzione, ecc.)  alle organizzazioni non governative (ONG), all'industria dell'abbigliamento e della moda e ai consumatori. Tutte le parti interessate, sia dell'UE che extra-UE, sono invitate a fornire pareri  in merito all'impatto economico, sociale e ambientale degli scenari delineati nella comunicazione della Commissione. Sono inoltre invitate a suggerire soluzioni alternative per affrontare i problemi individuati.
I risultati della consultazione concorreranno ad orientare le decisioni su come dare seguito all'iniziativa dei cittadini europei "Fur Free Europe".

Parere EFSA- La Commissione ha incaricato l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) di fornire un parere scientifico sul benessere degli animali da pelliccia. Sulla base di questo contributo scientifico e di una valutazione dell'impatto economico e sociale. Il parere dell'EFSA è atteso nelle prossime settimane.

I dati del settore- Nel 2023 nell'UE, erano attivi 1.088 allevamenti di visoni, volpi e cani procioni attivi, con circa 7,7 milioni di animali allevati. Fino alla pandemia di COVID-19 e alla chiusura degli allevamenti di visoni da parte dei Paesi Bassi e della Danimarca, l'UE era il principale produttore mondiale di pellicce. La Danimarca era il più grande produttore di visoni al mondo.

In Italia- L'allevamento di animali da pelliccia in Italia è vietato dal 1° gennaio 2022. Il comma 980 della legge di bilancio 2022  ha vietato l'allevamento, la riproduzione in cattivita', la
cattura e l'uccisione di visoni (Mustela viso o Neovison vison), di volpi (Vulpes vulpes, Vulpes Lagopus o Alopex Lagopus), di cani procione (Nyctereutes procyonoides), di cincilla' (Chinchilla
laniger) e di animali di qualsiasi specie per la finalita' di ricavarne pelliccia. 

Roadmap al 2026- La Commissione comunicherà, entro marzo 2026, se ritiene opportuno proporre un divieto, dopo un periodo transitorio, relativo alla detenzione e all'abbattimento di visoni, volpi, cani procioni o cincillà di allevamento e se sia opportuno proporre un divieto, dopo un periodo transitorio, relativo all'immissione sul mercato dell'Unione di pellicce e di prodotti che le contengono derivati da visoni, volpi, cani procioni o cincillà provenienti da allevamenti di animali da pelliccia o in alternativa adottare, attraverso la normativa dell'UE, norme adeguate per rispondere meglio alle esigenze in materia di benessere degli animali.
La Commissione fornirà inoltre il relativo calendario previsto per le azioni che proporrà di intraprendere.

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