Ripartono le trattative per il rinnovo del CCNL degli studi professionali per assicurare la crescita del lavoro autonomo e professionale in Italia.
Un milione di lavoratori coinvolti nel rinnovo del contratto collettivo degli studi professionali. Il contratto, siglato da Confprofessioni e le controparti sindacali, riconociuto dal Ministero del lavoro sostiene la crescita del lavoro autonomo e professionale in Italia.
«La congiuntura economica e i rincari energetici incidono sul bilancio delle famiglie di lavoratori e professionisti e negli ultimi anni sono intervenuti importanti cambiamenti nel mercato del lavoro – ha detto Gaetano Stella, coordinatore della “Consulta per il lavoro autonomo e le professioni” del Cnel e presidente di Confprofessioni, a margine dell’Assemblea del Cnel del 20 luglio – Dobbiamo quindi dare nuovo slancio al contratto per assicurare la crescita del lavoro autonomo e professionale in Italia, senza appesantire con maggiori oneri i datori di lavoro professionisti ma, al tempo stesso, dobbiamo garantire ai lavoratori un adeguato aumento salariale».
Il consigliere Stella è intervenuto anche sul salario minimo, sottolineando che deve confluire all’interno della contrattazione collettiva. «I contratti più rappresentativi, come quello di Confprofessioni che copre il 90% dei dipendenti degli studi professionali, non hanno particolari problemi nell’applicazione del salario minimo, ma esistono altri contratti collettivi – anche nell’ambito degli studi professionali – che riguardano una fascia molto ristretta di lavoratori e che tendono a fare dumping sociale, creando gravi danni ai datori di lavoro e ai dipendenti», conclude Stella.
TRATTATIVE PER IL RINNOVO
Stella (CNEL): sì al salario minimo nel CCNL studi professionali

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